GLI ATTRIBUTI DELLA CHIESA

Archimandrita Justin (Popovic)

 

Χριστός η Άμπελος, sakkos del 17° sec., tesoro della Chiesa di Grecia

 

Gli attributi della Chiesa sono innumerevoli perché i suoi attributi sono praticamente gli attributi del Cristo Signore, il Teantropo e, attraverso Lui, quelli del Dio Triuno. Tuttavia, i santi e divini sapienti padri del Secondo Concilio Ecumenico, guidati ed istruiti dal Santo Spirito, li ridussero a quattro nel nono articolo del Simbolo di Fede, – Credo in una, santa, cattolica ed apostolica Chiesa. Questi attributi della Chiesa – unità, santità, cattolicità (sobornost) ed apostolicità – derivano dalla natura stessa della Chiesa e dalla sua finalità. Definiscono chiaramente e accuratamente il carattere della Chiesa Ortodossa di Cristo per cui, come un’istituzione e comunità teantropica, è distinguibile da ogni altra istituzione o comunità umana.

 

I. L’Unità ed unicità della Chiesa

Esattamente come la Persona di Cristo il Teantropo è una ed unica, così è la Chiesa fondata da Lui, in Lui e su di Lui. L’unità della Chiesa viene necessariamente dall’unità della Persona del Cristo Signore, il Teantropo. Essendo un corpo organicamente integrale e teantropico, unico in tutti i mondi, la Chiesa, secondo tutte le leggi del Cielo e della terra, è indivisibile. Ogni divisione significherebbe la sua morte. Immersa nel Teantropo, è innanzitutto e in primo luogo un organismo teantropico e soltanto allora un’organizzazione teantropica. In essa, tutto è teantropico: la natura, la fede, l’amore, il battesimo, l’Eucaristia, tutti i santi misteri e tutte le sante virtù, il suo insegnamento, la sua intera vita, la sua immortalità, la sua eternità e la sua struttura. Sì, sì, sì; in essa, tutto è teantropicamente integrale ed indivisibile: la cristificazione, la santificazione, la deificazione, il Trinitarismo, la salvezza. In Essa tutto è fuso organicamente anche per grazia, in un solo teantropico corpo, sotto un solo Capo – il Teantropo, il Cristo Signore. Tutti i suoi membri, anche se come persone sempre intere ed inviolabili, tuttavia unite dalla stessa grazia del Santo Spirito attraverso i santi misteri e le sante virtù in un’unità organica, compongono un corpo e confessano l’unica fede, che li unisce l’uno all’altro ed al Cristo Signore.

Gli Apostoli, portatori di Cristo, sono divinamente ispirati mentre annunciano l’unità e l’unicità della Chiesa, basata sull’unità e sull’unicità del suo Fondatore – sul Teantropo, il Cristo Signore, e sulla Sua personalità teantropica: “nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già c’è, che è Gesù Cristo” (1 Corinzi 3, 11).

Come i santi Apostoli, i santi Padri e i maestri della Chiesa confessano l’unità e l’unicità della Chiesa Ortodossa con la saggezza divina dei cherubini e lo zelo dei serafini. Comprensibile, quindi, è lo zelo ardente che ha animato i santi padri della Chiesa in tutti i casi di divisione e di rottura e l’atteggiamento severo verso le eresie e gli scismi. In questo senso, i santi concili ecumenici e locali sono preminentemente importanti. Secondo il loro spirito ed atteggiamento, saggi nelle cose pertinenti Cristo, la Chiesa non è solo una ma è anche unica. Poiché come il Cristo Signore non può avere molti corpi, così non può avere alquante Chiese. Secondo la Sua natura teantropica, la Chiesa è una ed unica, esattamente come Cristo Teantropo è uno ed unico.

Quindi, una divisione, uno scisma della Chiesa è ontologicamente ed essenzialmente impossibile. Una divisione all’interno della Chiesa non è mai accaduta, né effettivamente può avvenire, mentre l’apostasia dalla Chiesa continua e continuerà ad accadere come quei tralci che volontariamente inutili, essendo seccati, cadono dall’eterna viva teantropica Vite – il Cristo Signore (Giovanni 15, 1-6). Di volta in volta, gli eretici e gli scismatici si sono staccati, ledendo loro stessi e decadendo dall’una e indivisibile Chiesa di Cristo, per cui hanno cessato di essere membri della Chiesa e far parte del suo teantropico corpo. Quindi, i primi a distaccarsi furono Gnostici, poi gli Ariani, poi i Macedoniani, poi i Monofisiti, poi gli Iconoclasti, poi i Romano-cattolici, poi i Protestanti, poi gli Uniati e così – tutti gli altri membri della legione degli eretici e degli scismatici.

 

II. La Santità della Chiesa

Con la sua natura teantropica, la Chiesa è indubbiamente un’organizzazione unica nel mondo. Tutta la sua santità risiede nella sua natura. Realmente, è l’officina teantropica della santificazione umana e, attraverso gli uomini, della santificazione del resto della creazione. È santa come il teantropico Corpo di Cristo, di cui Capo eterno è il Cristo Signore stesso; e del Quale l’anima immortale è il Santo Spirito. Di conseguenza tutto in essa è santo: il suo insegnamento, la sua grazia, i suoi misteri, le sue virtù, tutti i suoi poteri e tutti i suoi strumenti sono stati depositati in essa per la santificazione degli uomini e di tutte le cose create. La Chiesa, essendo creata per la Sua incarnazione da un incomparabile amore per l’uomo, il nostro Dio e Signore Gesù Cristo l’ha santificata attraverso le Sue sofferenze, la Risurrezione, l’Ascensione, l’insegnamento, i miracoli, la preghiera, il digiuno, i misteri e le virtù; in una parola, con la Sua intera teantropica vita. Pertanto è stata reso il pronunciamento divinamente ispirato: “…Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei al fine di santificarla, purificandola col lavacro dell’acqua mediante la parola di vita, per far comparire la Chiesa gloriosa davanti a Sé, affinché sia senza macchia, senza ruga o altra cosa siffatta, ma anzi santa e immacolata” (Efesini 5, 25-27).

Il flusso della storia conferma la realtà dell’Evangelo: la Chiesa sovrabbonda di peccatori. Ma la loro presenza nella Chiesa riduce, viola, o distrugge la sua santità? Neanche minimamente! Per il suo Capo – il Cristo Signore, e la sua Anima – il Santo Spirito ed il suo divino insegnamento, i suoi misteri e le sue virtù, sono indissolubilmente ed invariabilmente santi. La Chiesa tollera i peccatori, li ricovera e li ammaestra, perché si sveglino, siano suscitati al pentimento e recupero spirituale e alla trasfigurazione; ma non ostacolano la Chiesa dall’essere santa. Soltanto gli impenitenti peccatori, persistenti nella malizia diabolica e l’empietà, sono esclusi dalla Chiesa sia tramite l’azione visibile dell’autorità teantropica della Chiesa che tramite l’azione invisibile del giudizio divino, in modo che anche la santità della Chiesa possa essere preservata. “Dunque eliminate di mezzo a voi chi è il malvagio” (1 Corinzi 5, 13).

Nei loro scritti ed ai Concili, i santi padri hanno confessato la santità della Chiesa come sua qualità essenziale ed invariabile. I padri del Secondo Concilio Ecumenico lo hanno definito dogmaticamente nel nono articolo del Simbolo di Fede. Ed i concili ecumenici successivi lo hanno confermato con il sigillo della loro approvazione.

 

III. La Cattolicità (Sobornost) della Chiesa

La natura teantropica della Chiesa è intrinsecamente e globalmente universale e cattolica: è teantropicamente universale e teantropicamente cattolica. Il Cristo Signore, il Teantropo, ha tramite Sé stesso ed in Sé stesso unito nel modo più perfetto e integrale Dio e l’uomo e, attraverso l’uomo, (ha unito) tutti i mondi e tutte le cose create a Dio. Il destino della creazione è essenzialmente collegato a quello dell’uomo (cfr. Romani 8, 19-24). Nel suo organismo teantropico, la Chiesa comprende: “tutte le cose create nei cieli e sulla terra, le cose visibili e le invisibili; siano essi i Troni, siano le Dominazioni, siano i Principati, siano le Podestà” (Colossesi 1, 16). Tutto è nel Teantropo; Egli è il Capo del Corpo della Chiesa (Colossesi 1, 17-18).

Nell’organismo teantropico della Chiesa ognuno vive nella pienezza della sua personalità come cellula vivente e simile a Dio. La legge della teantropica cattolicità comprende tutti e agisce attraverso tutti. Per tutto il tempo, l’equilibrio teantropico fra il divino e l’umano è sempre debitamente conservato. Essendo membri del suo corpo, noi sperimentiamo la pienezza del nostro essere in tutte le sue dimensioni simili a Dio. Ancora: nella Chiesa del Teantropo, l’uomo sperimenta il suo proprio essere come onnicomprensivo, come teantropicamente onnicomprensivo; sperimenta se stesso non solo come completo, ma anche come totalità della creazione. In una parola: sperimenta sé stesso come un teantropo per grazia.

La teantropica cattolicità della Chiesa è realmente un incessante cristificazione di molti con la grazia e la virtù: tutto si riunisce in Cristo il Teantropo e tutto è sperimentato attraverso Lui come se fosse un solo essere, come un singolo indivisibile teantropico organismo. Per la vita nella Chiesa è una cattolicizzazione teantropica, la lotta dell’acquisizione tramite la grazia e la virtù la somiglianza al Teantropo, la cristificazione, la deificazione (thèosis), la vita nella Trinità, la santificazione, la trasfigurazione, la salvezza, l’immortalità e la somiglianza alla Chiesa. La cattolicità teantropica nella Chiesa è riflessa dentro e realizzata dall’eternamente vivente Persona di Cristo, il Teantropo il Quale nel modo più perfetto ha unito il Dio all’uomo e a tutta la Creazione, che è stato lavato dal peccato, dalla malvagità e dalla morte col prezioso Sangue del Salvatore (cfr. Colossesi 1, 19-22). La persona teantropica del Cristo Signore è l’anima stessa della cattolicità della Chiesa. È il Teantropo che conserva sempre l’equilibrio teantropico fra il divino e l’essere umano nella vita cattolica della Chiesa. La Chiesa è riempita sovrabbondantemente del Cristo Signore, che quindi è “la pienezza di colui che si realizza interamente in tutte le cose” (Efesini 1, 23). Di conseguenza, è universale in ogni persona che è in essa, in ciascuna delle sue piccole cellule. Questa universalità, questa cattolicità risuona come un fulmine specialmente attraverso i santi apostoli, attraverso i santi padri, attraverso i santi concili ecumenici e locali.

 

IV. L’Apostolicità della Chiesa

I santi apostoli furono i primi teantropi per grazia. Come l’apostolo Paolo ciascuno di loro, entro la sua vita integrale, potrebbe dire di sé: “non vivo più io, ma vive in me Cristo” (Galati 2, 20). Ciascuno di loro è un Cristo ripetuto; o, per essere più precisi, una continuazione di Cristo. Tutto in loro è teantropico perché tutto è stato ricevuto dal Teantropo. L’Apostolicità è niente altro che la Teantropicità [= umanità in Dio] del Cristo Signore, assimilata liberamente attraverso le sante lotte delle sante virtù: fede, amore, speranza, preghiera, digiuno, ecc. Ciò significa che tutto ciò che è dell’uomo vive liberamente in loro attraverso il Teantropo, pensa attraverso il Teantropo, sente attraverso il Teantropo, agisce attraverso il Teantropo e ha volontà attraverso il Teantropo. Per loro, il Teantropo storico, il Signore Gesù Cristo, è il valore ed il criterio supremo. Tutto in loro è del Teantropo, per la grazia del Teantropo e nel Teantropo. Ed è sempre e dappertutto così. Questo per loro è immortalità nel tempo e nello spazio di questo mondo. Perciò sono partecipi anche in questo mondo della teantropica eternità di Cristo.

Questa teantropica apostolicità è continuata integralmente nei successori terreni degli apostoli, portatori di Cristo: nei santi padri. Fra loro, essenzialmente, non vi è differenza: lo stesso Cristo Teantropo vive, agisce, li anima e rende tutto eterno in misura uguale, Colui che “è il medesimo ieri e oggi, ed anche per i secoli” (Ebrei 13, 8). Attraverso i santi padri, i santi apostoli si perpetuano con tutte le loro ricchezze teantropiche, i loro mondi teantropici, le sante attività teantropiche, i misteri teantropici e le virtù teantropiche. I santi padri, in effetti, stanno apostolicizzando continuamente, sia come personalità distinte simili a Dio, che come vescovi delle chiese locali, o come membri dei santi concili ecumenici e locali. Per tutti non vi è che una Verità, una Verità Trascendente: il Teantropo, Signore Gesù Cristo. Ecco, i santi concili ecumenici, dal primo all’ultimo, confessano, difendono, credono, annunciano e vigilantemente conservano un solo singolo valore supremo: il Teantropo, il Signore Gesù Cristo.

La Tradizione principale, la Tradizione trascendente della Chiesa Ortodossa è il vivente Teantropo Cristo, intero nel Corpo teantropico della Chiesa di cui Egli è il Capo immortale ed eterno. Ciò non è soltanto il messaggio, ma il messaggio trascendente dei santi apostoli e dei santi padri. Conoscono il Cristo crocifisso, il Cristo risuscitato, il Cristo asceso. Tutti, dalle loro vite ed insegnamenti integrali, unanimemente e con una sola voce, confessano che Cristo il Teantropo è interamente nella Sua Chiesa, come nel Suo Corpo. Ciascuno dei santi padri potrebbe ripetere giustamente con san Massimo il Confessore: “In nessun modo sono io che espongo il mio proprio parere, ma (espongo) quello che mi è stato insegnato dai Padri, senza cambiare alcunché nel loro insegnamento”.

E dalla proclamazione immortale di san Giovanni Damasceno risuona la confessione universale di tutti i santi padri che sono stati glorificati da Dio: “Qualunque cosa è stata trasmessa a noi dalla Legge e dai profeti e dagli apostoli e dagli evangelisti, riceviamo e sappiamo e stimiamo altamente ed oltre quello non chiediamo niente di più… Siamo completamente soddisfatti di questo e abbiamo risposo in ciò, non rimuovendo gli antichi punti di riferimento (Proverbi 22, 28), né violando la divina Tradizione”. E poi, il toccante, paterno avvertimento del santo Damasceno, diretto a tutti i Cristiani Ortodossi: “Quindi, fratelli, piantiamo noi stessi sulla roccia della fede e della Tradizione della Chiesa, non rimuovendo le pietre miliari dei nostri santi padri, né dando spazio a coloro che sono ansiosi di introdurre delle novità e di insidiare la santa ecumenica struttura della Chiesa apostolica di Dio. Infatti se a ognuno fosse concessa carta bianca, poco a poco l’intero Corpo della Chiesa sarebbe distrutto”.

La santa Tradizione è interamente del Teantropo, interamente dei santi apostoli, interamente dei santi padri, interamente della Chiesa, nella Chiesa e dalla Chiesa. I santi padri non sono niente altro che i “guardiani della tradizione apostolica”. Tutti, come i santi apostoli stessi, sono dei “testimoni” di una sola e unica Verità: la Verità trascendente di Cristo, del Teantropo. La predicano e la confessano senza riposo, loro che sono “le bocche d’oro del Mondo”. Il Teantropo, il Cristo Signore è uno, unico ed indivisibile. Così è anche la Chiesa, unica ed indivisibile, dato che è l’incarnazione del Teantropo Cristo, continuata nel tempo e attraverso tutta l’eternità. Essendo tale per la sua natura e nella sua storia terrena, la Chiesa non può essere divisa. È soltanto possibile cadere lontano da essa. Quella unità ed unicità della Chiesa è teantropica fin dall’inizio e in tutte le epoche e tutta l’eternità.

La successione apostolica, l’eredità apostolica è teantropica in tutto e per tutto. Che cos’è ciò che i santi apostoli stanno trasmettendo ai loro successori come loro eredità? Il Cristo Signore, il Teantropo stesso, con tutte le ricchezze imperiture della Sua meravigliosa Personalità teantropica, Cristo – Capo della Chiesa, il suo unico Capo. Se non trasmette questo, la successione apostolica cessa di essere apostolica e la Tradizione apostolica è persa, poiché non vi è più una gerarchia apostolica e una Chiesa apostolica.

La santa Tradizione è l’Evangelo del Cristo Signore ed il Cristo Signore stesso, che il Santo Spirito infonde in ogni anima credente, nell’intera Chiesa. Qualunque cosa è di Cristo, col potere del Santo Spirito diventa nostra, umana; ma soltanto all’interno del Corpo della Chiesa. Il Santo Spirito – l’anima della Chiesa – incorpora ogni credente, come piccola cellula, nel Corpo della Chiesa e lo rende un “coerede” del Teantropo (Efesini 3, 6). In realtà il Santo Spirito trasforma ogni credente in Teantropo per grazia. Che cosa è quindi la vita nella Chiesa? Niente altro che la trasfigurazione di ogni credente in un teantropo per grazia attraverso le sue virtù personali ed evangeliche; è il suo sviluppo in Cristo, la sua crescita attraverso Cristo crescendo nella Chiesa ed essendo un membro della Chiesa. La vita di un Cristiano è una teofania cristocentrica incessante: il Santo Spirito, tramite i santi misteri e le sante virtù, trasmette il Cristo Salvatore ad ogni credente, lo rende una tradizione vivente, una vita vivente: “Cristo che è la nostra vita” (Colossesi 3, 4). Ogni cosa di Cristo quindi diventa nostra, nostra per tutta l’eternità: La sua Verità, la Sua giustizia, il Suo amore, la Sua vita e la Sua intera Ipostasi divina.

La santa Tradizione? È il Signore Gesù Cristo, il Teantropo stesso, con tutte le ricchezze della sua Ipostasi divina e, attraverso Lui ed a Suo motivo, quelle della Santa Trinità. Questo è maggiormente dato ed articolato nella Santa Eucaristia, in cui, per il nostro bene e per la nostra salvezza, l’intera teantropica provvidenza del Salvatore, per la salvezza, è compiuta e ripetuta. In ciò risiede interamente il Teantropo con tutti i Suoi meravigliosi e miracolosi doni; Egli è lì e anche nella vita di preghiera e di liturgia della Chiesa. Attraverso tutto questo, risuona incessantemente la dichiarazione filantropica del Salvatore: “Ed ecco io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo” (Matteo 28, 20): Egli è con gli apostoli e, attraverso gli apostoli, con tutti i credenti, nel mondo senza fine. Ciò è il tutto della santa Tradizione della Chiesa Ortodossa degli apostoli: la vita in Cristo = la vita nella Santa Trinità; crescita in Cristo = crescita nella Trinità (cfr. Matteo 28, 19-20).

Ciò che segue è di straordinaria importanza: nella Chiesa Ortodossa di Cristo, la Santa Tradizione, sempre viva e vivificante, contiene: la Divina Liturgia, tutti i divini servizi, tutti i santi misteri, tutte le sante virtù, la totalità dell’eterna Verità e dell’eterna giustizia, tutto l’amore, tutta la vita eterna, l’intero Teantropo, il Cristo Signore, l’intera Santa Trinità e l’intera teantropica vita della Chiesa nella sua pienezza teantropica, con la Tuttasanta Theotokos e tutti i santi.

La personalità del Cristo Signore Teantropo, trasfigurato all’interno della Chiesa, immerso in un mare pieno di preghiera, di liturgia ed infinita grazia, contenuta interamente nell’Eucaristia e interamente nella Chiesa – questo è la santa Tradizione. Questa autentica buona notizia è confessata dai santi padri e dai santi concili ecumenici. Con la preghiera e la devozione la santa Tradizione è conservata da tutti i demonismi umani e diabolici umanismi, ed in essa è conservato l’intero Cristo Signore, Colui che è l’eterna Tradizione della Chiesa. “Grande è il mistero della pietà: Dio si manifestò nella carne” (1 Timoteo 3, 16): si è manifestato come uomo, come Teantropo, come Chiesa e con la sua azione filantropica di salvezza e di deificazione dell’umanità Egli ha magnificato ed elevato l’uomo sopra i santi cherubini ed i santissimi serafini.

 

Pubblicato originariamente in Orthodox Life, vol. 31, n. 1 (gennaio-febbraio 1981), pp. 28-33. Dal libro dell’Archimandrita Justin Popovic La Chiesa Ortodossa e l’Ecumenismo, pp. 64-74.

Traduzione a cura di © Tradizione Cristiana;
maggio 2009
 

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