INNO ALLA CHIESA

 

Epifanio di Salamina

 

 

Vieni dal Libano, o Sposa,

sei tutta bella, non c’è macchia in te.

O Paradiso del grande Architetto,

città del Re santo,

fidanzata del Cristo immacolato,

Vergine purissima,

promessa nella fede all’unico Sposo,

Tu risplendi e brilli come l’aurora.

 

Sei bella come la luna, pura come il sole,

temibile come un esercito schierato in battaglia.

 

Le regine ti proclamano beata,

le donne ti celebrano

e le fanciulle lodano la tua bellezza.

 

Sali dal deserto, come una colonna di fumo,

esalante mirra e incenso

con tutti gli aromi del profumiere,

che spandono il più soave odore.

Colui che l’aveva annunziato diceva:

“i tuoi profumi hanno un odore soave,

per questo tutte le fanciulle ti hanno amato”.

 

Hai preso posto alla destra del Re,

coperta di una veste abbagliante,

tessuta con l’oro più puro.

 

Sei stata nera un giorno,

ora sei bella e bianchissima.

 

Quando veniamo a te,

dimentichiamo tutte le tristi prove delle eresie

e ci riposiamo, accanto a te,

dalle tempeste che agitano i flutti,

o Santa Madre Chiesa,

e riprendiamo coraggio nella tua dottrina santa,

nella sola fede e nella verità di Dio.

 

da: Le eresie, 3, Professione di fede, PG 42, 776-777.

 

 

 

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