BENEDIZIONE DEI CERI NELL’HYPAPANDI [PRESENTAZIONE] DEL SIGNORE

 

 

Dopo il Vangelo del Mattutino ed il Tropario dopo il Vangelo, ripetuto per tre volte, il Sacredote, preceduto dal Diacono che porta un cero acceso, incensa tutt’attorno il tavolo dove sono stati posti i ceri:

 

D. Preghiamo il Signore

S. O Signore, Dio Onnipotente, Padre Santo, che dal nulla hai chiamato all’essere tutte le cose, e che per mezzo del lavoro delle api, ci hai dato la cera per preparare queste candele. Tu in questo giorno hai esaudito la preghiera del giusto Simeone: per l’invocazione del tuo Nome tuttosanto e per le intercessioni della tuttasanta, più-che-benedetta gloriosa sovrana nostra la Madre di Dio e semprevergine Maria, della quale celebriamo la festa e per le intercessioni di tutti i tuoi santi, degnati di benedire e santificare questi ceri per l’uso degli uomini, per la salvezza dell’anima e del corpo, sia in terra che in mare.

Dalla tua eccelsa dimora ascolta – Signore – le preghiere del tuo popolo che desidera portare queste candele in tuo onore, con inni di lode; e sii clemente verso tutti per i quali non hai disdegnato di inviare il Tuo Unigenito Figlio, al quale spetta con Te e col Tuttosanto buono e vivificante Spirito l’onore e l’adorazione, ora e sempre e nei secoli dei secoli.

C.Amen

 

S. Pace a tutti

C. E allo spirito tuo

D. Chiniamo il nostro capo al Signore

C. A Te, o Signore

 

S. (recita sottovoce la seguente preghiera)

O Signore Gesù Cristo Dio nostro, che fosti oggi presentato nel Tempio dai tuoi genitori  e dal vegliardo Simeone, illuminato dallo Spirito, fosti riconosciuto ed accolto, e benedetto: anche a noi concedi, nella tua bontà, che rischiarati ed istruiti dalla luce del tuttosanto Spirito – veramente ti riconosciamo e fedelmente ti amiamo.

(ad alta voce:)  Poichè a Te conviene ogni lode, onore ed adorazione col Padre e col Santo Spirito ora e sempre e nei secoli dei secoli.

C. Amen

 

Il sacerdote asperge i ceri con l’acqua santa.

S. Questi ceri sono benedetti per l’infusione del Santo Spirito e l’aspersione di questa acqua santa, nel Nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito.

C. Amen.

 

E si ripete per tre volte.  Durante i canoni, quando avviene la venerazione dell’Icona della festa, si distribuiscono i ceri benedetti.

Quando al termine del mattutino si intona la Grande Dossologia tutti accendono i ceri ed al canto della Dossologia si esce dalla Chiesa e si fa la processione. Se il perscorso della processione è lungo si canta, dopo la dossologia, ma prima del Trisaghio finale, testi dell’ufficio del giorno. Al rientro in Chiesa si canta il Trisaghio e poi il Tropario della festa per tre volte e si conclude come al solito.

Dove la benedizione dei ceri e la processione si fanno dopo la liturgia si procede così: dopo la preghiera dell’ambone si canta il Tropario della festa tre volte, durante il quale si compie l’incensazione dei ceri cui segue la benedizione come sopra. Terminata la benedizione il Sacerdote distribuisce i ceri mentre si cantano le stichire del Vespro, quante sono necessarie, alternate al canto dei versetti del Canto di Simeone, l’accoglitore-di-Dio. Si esce quindi in Processione cantando la Grande Dossologia tutto come sopra. Al rientro la Liturgia si conclude nel modo consueto.

 

 

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