San Nektario di Egina

 

Sulla Chiesa

 

1.      Sulla Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica

2.      Sulla fondazione del regno di Dio sulla terra, cioè la Chiesa, mediante il Nostro Salvatore Gesù Cristo

3.      L’opera della Chiesa

4.      Autenticità e autorità della Chiesa

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1. Sulla Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica

La Chiesa, secondo il pensiero ortodosso, ha un duplice significato: uno esprime il suo carattere dogmatico e religioso, in altre parole interno e spirituale; l’altro, il suo carattere esterno, nel senso proprio del termine. Secondo la proclamazione di fede e lo spirito ortodossi, la Chiesa si definisce come una istituzione religiosa e come una società religiosa.

La definizione della Chiesa come istituzione religiosa può essere formulata in questo modo: la Chiesa è una istituzione religiosa della Nuova Alleanza. Il Nostro Salvatore Gesù Cristo l’ha fondata per l’economia della sua Incarnazione; essa poggia sulla fede in Lui, sulla giusta proclamazione di fede. È stata inaugurata il giorno di Pentecoste, nel momento della discesa del Santo Spirito sui santi discepoli e apostoli di Cristo Salvatore. In questa istituzione è stata depositata la totalità delle verità rivelate; in essa agisce la grazia divina, attraverso i Misteri; in essa rinascono mediante la fede in Cristo Salvatore, coloro che ci vengono; in essa è conservata la dottrina apostolica e la Tradizione sia scritta che orale.

La definizione della Chiesa come società religiosa è la seguente: La Chiesa è una società di persone unite nell’unità dello Spirito e nel legame della pace (cfr. Efesini 4, 3).

La sua opera apostolica può essere formulata così: La Chiesa è lo strumento della grazia divina che realizza la comunione di Dio e degli uomini mediante la fede nel Salvatore Gesù Cristo.

Asceso al cielo, nostro Signore ha inviato, sotto forma di lingue di fuoco, il suo Santissimo Spirito sui suoi santi discepoli e apostoli. Sui suoi apostoli Egli ha fondato la Chiesa una santa, cattolica e apostolica, società di Dio e degli uomini. Egli Le ha dato la grazia della redenzione per salvare il genere umano, riconducendolo dallo smarrimento, rigenerandolo mediante i sacramenti e per renderlo degno della vita futura, dopo averlo nutrito col pane celeste.

La parola Chiesa, nella santa Scrittura, ha due significati. Il più frequente è quello di società di uomini uniti da un legame religioso o ancora quello di tempio di Dio dove si riuniscono i fedeli per il culto comune. Cirillo di Gerusalemme dice che la Chiesa è chiamata così perché invita tutti gli uomini e li raduna.

La parola Chiesa (chiamare) deriva dal greco antico. Significa assemblea di uomini chiamati per uno scopo preciso, ma anche il luogo dove essi si riuniscono. Essa è dunque il contenente ed il contenuto.

In senso lato e cristiano, la Chiesa è la società di tutti gli esseri liberi e ragionevoli, di tutti coloro che credono nel Salvatore, ivi compresi gli angeli. L’apostolo Paolo chiama questa società “Corpo di Cristo, la pienezza di colui che riempie tutto in tutti”. (cfr. Efesini 1, 10 e 1, 26). Così, essa riunisce tutti coloro che hanno creduto in Cristo prima della sua venuta, i quali hanno formato la Chiesa dell’Antica Alleanza retta, al tempo dei Patriarchi, dalle promesse e dalla fede data dalla rivelazione, ossia oralmente.

Poi, al tempo di Mosè e dei profeti, essa fu retta dalla Legge e dagli oracoli, ovvero in modo scritto.

In senso stretto e comune, Chiesa di Cristo è quella della Nuova Alleanza, la Chiesa della grazia di Cristo. Essa comprende tutti coloro che credono in Lui nella vera fede. Essa è chiamata pure Casa di Dio, perché Dio vi abita particolarmente e là è adorato.

I profeti e gli apostoli sono le fondamenta della Chiesa. Pietra angolare è il Salvatore. I Padri che hanno custodito l’unità della fede sono le colonne. I fedeli sono le pietre. “Voi non siete più estranei né gente venuta da fuori; ma concittadini dei santi, edificati sulle fondamenta degli apostoli, la cui pietra angolare è Cristo ” (Efesini 2, 19-22).

La divina e ispirata Scrittura, infine, definisce la Chiesa, Sposa di Cristo: “Vi ho fidanzato ad un solo sposo, per presentarvi a Cristo come vergine pura” (2 Corinti 11, 2). Ed anche Casa di Dio vivente, colonna e sostegno della verità, come pure Corpo di Cristo: “Voi siete il Corpo di Cristo, le sue membra, ciascuno per la sua parte” (1 Corinti 12, 27).

Verso la fine del terzo secolo, il vescovo di Licia, Metodio, nel Simposio delle dieci vergini, definisce la Chiesa “rifugio delle forze divine, sposa del Verbo eternamente giovane. È essa una creatura divina superiore a tutto ciò che è umano”. La presenta, insomma, come “assemblea, moltitudine, di tutti i credenti” dove gli anziani insegnano ai giovani e i forti ai deboli. Ippolito, famoso padre della Chiesa di Roma, discepolo di Ireneo, all’inizio del terzo secolo, nella sua opera, Il Cristo e l’anticristo, parla a lungo della Chiesa e la presenta come una nave sul mare agitato. In essa si trova il capitano, si trovano i marinai, le vele, le ancore e tutto l’armamentario, simboli di Cristo, degli angeli e dei fedeli.

Credendo nel Santo Spirito che ha ispirato queste figure della Chiesa, crediamo necessariamente nella Chiesa santa, oggetto di queste definizione date attraverso il Santissimo Spirito.

 

2.      Sulla fondazione del regno di Dio sulla terra, cioè la Chiesa, mediante il Nostro Salvatore Gesù Cristo

In quanto Re, nostro Signore Gesù Cristo ha fondato sulla terra un regno celeste, subito dopo la sua Ascensione, quando Egli si assise alla destra del Padre e dal Padre suo eterno ricevette ogni potere in cielo ed in terra.

Il suo regno sulla terra è la sua Chiesa. In quanto Re, Gesù ne ha cura, dà regole, suggella visioni e profezie e pone termine all’oblazione e al sacrificio (cfr. Daniele 9). Egli lo dirige, lo governa, lo guida eternamente mediante i suoi sacri ministeri. Infinitamente e in abbondanza, distribuisce i carismi del suo Santo Spirito, per consolidarlo, farlo crescere, estenderlo. Il Salvatore-Re santifica, consola, conserva, solleva e glorifica il suo popolo (cfr. Giovanni 15, 26 e Atti, 2, 33-36).

In quanto Re, il Signore fa regnare l’ordine nel suo regno, dando alla Chiesa dei ministeri. Gesù, in quanto Re ha dato delle leggi al suo popolo. In quanto Re, ha invitato le nazioni a credere in Lui. In quanto Re, ha chiesto ai suoi seguaci il sacrificio pure della loro stessa vita per Lui e per il suo regno. In quanto Re, ha dichiarato guerra al male e ha dispensato la pace con la virtù. Gesù in quanto Re, regna nei cuori dei fedeli, uniti a Lui dalla santa Chiesa.

Coloro che non sono uniti alla Chiesa si trovano fuori del regno di Cristo e sono privati dell’onore di essere figli del regno di Cristo.

La santa Chiesa di Cristo è l’istituzione divina religiosa fondata dal nostro Salvatore Gesù Cristo, per la salvezza del genere umano. La Chiesa è stata data dal Salvatore, come strumento del suo Amore divino e della sua Bontà verso l’uomo. Eterna portatrice della grazia divina e mediatrice della salvezza degli uomini. In quanto Capo e Compimento della salvezza degli uomini, in quanto Dio, nostro Signore Gesù Cristo, immutabile, salva tutti coloro che credono in Lui, in ogni tempo.

Per questo Egli ha fondato la sua Chiesa eterna. Essa comprende i fedeli, dai primi fino agli ultimi. Egli ne è il capo e la custodisce viva e operante e la consolida per l’eternità. Capo della Chiesa in Paradiso, Gesù Cristo, era il centro della Chiesa dei Patriarchi, l’oggetto della legge mosaica che ha prefigurato la Chiesa attraverso immagini e simboli. Gesù Cristo era e sarà il Capo della Nuova Alleanza.

La Chiesa di Cristo, è la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, predestinata sin dalla creazione del mondo alla salvezza degli uomini, fondata per rimanere in eterno.

Sant’ Epifanio, nella lettera a Panario, parla della Chiesa e alla fine dice: “La Chiesa è stata creata con Adamo; è stata predicata ai patriarchi prima di Abramo; è stata creduta dopo Abramo; rivelata da Mosè; profetizzata da Isaia; data in Cristo ed esistente con Lui e adesso celebrata da noi”. Nel suo Trattato sulla Fede cattolica, al § 78, così dice: “Il carattere della Chiesa è formato dalla Legge, dai profeti, dagli apostoli e dagli evangelisti”.

San Cirillo di Gerusalemme dice che la Chiesa accoglie tutti coloro che hanno creduto in Cristo prima della sua venuta; essi hanno formato la Chiesa della Vecchia Alleanza, e al tempo dei patriarchi la Chiesa era guidata dalle promesse e dalla fede che venivano dalla rivelazione, non scritta bensì orale. A partire da Mosè e dai profeti, la Chiesa è stata guidata dalla legge e dai profeti, cioè dalla tradizione scritta.

La Chiesa è dunque il regno di Cristo fondato sulla terra e san Giovanni Crisostomo dice che essa è “il luogo degli angeli, il luogo degli arcangeli, il regno di Dio, il cielo stesso”. (Hom. 6 in Cor.). Il Santo Spirito che è disceso in Lei vi dimora per sempre, come il Salvatore ha detto ai suoi discepoli: “Ed io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore che il mondo non potrà ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi, invece, lo conoscete, perché dimora con voi e rimarrà in voi” (Giovanni 14, 16).

Il Santo Spirito che è disceso dà con abbondanza alla Chiesa tutti i carismi divini. Essa ha ricevuto il diritto di legare e di sciogliere i peccati; di predicare il Vangelo; di chiamare le nazioni alla salvezza. Essa ha ricevuto la forza di rigenerare gli uomini caduti moralmente, di farne immagini di Dio, dando loro l’immagine e la somiglianza. Essa ha ricevuto la forza di riconciliarli con il divino e di farne dei partecipi della grazia divina, di unirli al Salvatore, di dare il Santo Spirito a tutti coloro che vanno a Lei, e di farne dei figli di Dio. Essa ha ricevuto la forza per vincere tutti i suoi avversari, di rimanere per sempre invincibile, di sottomettere i nemici, di restare invulnerabile.

Secondo san Giovanni Crisostomo, combattuta, è vittoriosa; oltraggiata, essa è più luminosa. Riceve ferite senza però essere abbattuta; è sballottata ma non affondata; è assalita ma non naufraga. Essa non è passiva, ma lotta senza essere vinta”.

La Chiesa del Salvatore è davvero il regno del cielo sulla terra. In essa regnano l’amore, la gioia, la pace. In essa si trova la fede in Dio; con il sentimento religioso, l’informazione interiore del cuore, si giunge alla conoscenza di Dio, alla conoscenza dei misteri nascosti, alla conoscenza della verità rivelata. In essa la speranza si avvera certa e sicura; in essa si realizza la salvezza; in essa il Santo Spirito si diffonde e riversa con abbondanza i frutti della sua grazia tutta divina. In essa si effonde l’amore divino per Dio, l’amore perfetto e la consacrazione a Lui, così come il desiderio incessante dell’unione senza fine con Dio.

Nella Chiesa di Dio le virtù morali giungono all’apice della perfezione accessibile all’uomo. Lo spirito purificato, il cuore rigenerato dal mistero del battesimo divino, l’uomo che prima era ottenebrato nello spirito e indurito nel cuore, sviluppa virtù completamente nuove e corre con zelo e ardore nello stadio della virtù. La Chiesa ha veramente rinnovato, creato nuovamente l’uomo, ne ha fatto una immagine di Dio. Il santo altare della Chiesa è una vera mensa che nutre i credenti per la vita eterna; essa dispensa ai fedeli il pane celeste, il corpo celeste, e coloro che lo mangiano non moriranno. Il santo altare elevato al centro della Chiesa di Cristo, è la mensa celeste; essa riceve le cose della terra e le fa salire al cielo. Il santo altare della Chiesa tocca la terra e insieme il trono che sta in cielo. L’altare è temibile pure per gli stessi angeli che volano sotto la volta dei cieli.

La Chiesa, è speranza, rifugio, consolazione di tutti quelli che credono in Cristo. Il divino Crisostomo dice: “Come porto nell’oceano, così è la Chiesa piantata da Dio nelle città. Fuggendo il disordine della vita, in essa troviamo un rifugio e godiamo la pace”. E più avanti: “Non allontanarti dalla Chiesa; nulla è più forte della Chiesa; essa è più solida della roccia, più alta del cielo, più vasta della terra. Essa non diventa vecchia, ma splende sempre. Perché la Scrittura la chiama montagna? – per la sua stabilità. Perché la chiama roccia? – per la sua incorruttibilità. Da lei, tutte le bestie selvagge sono state addomesticate, con l’incantamento divino qual è la santa Scrittura, essa colpisce l’orecchio di ciascuno, penetra nell’anima addormentandovi le sregolate passioni”.

Secondo sant’Ignazio di Antiochia, la Chiesa vera è una: “Un solo Gesù Cristo e nulla è più prezioso di Lui. Venite nella Chiesa che è il solo tempio di Dio, il solo altare dell’unico Signore Gesù Cristo nato dall’unico Padre (Ep. ad Magn. § 37).

La Chiesa è incorruttibile: “Il Capo del Signore è unto del profumo affinché la Chiesa respiri l’incorruttibilità” (Ep. da Eph. § 17). La Chiesa è cattolica : “Là dov’è Cristo, là c’è la Chiesa cattolica” (Ep. ad Smyr. § 8).

Sant’Ireneo di Lione, discepolo di san Policarpo di Smirne, che aveva udito l’evangelista Giovanni, nel suo libro Contro le eresie, dice questo della Chiesa: “Non si possono contare i carismi che la Chiesa ha ricevuto da Dio attraverso il mondo, nel nome del Signore Gesù Cristo, crocifisso sotto Ponzio Pilato, per il bene delle nazioni. Senza ingannarle, senza disorientarle – gratuitamente essa dà ciò che gratuitamente ha ricevuto da Dio”.

San Teofilo vescovo di Antiochia nel II secolo, nella missione della Chiesa di Cristo (Apologia ad Autolico), nel libro secondo al § 14, paragona la Chiesa alle “isole del mare” alcune di esse sono abitate, hanno acqua, producono frutti, posseggono rade e porti per accogliere quelli che il mare sballotta. Così, Dio ha dato al mondo, agitato e tormentato dai peccati, dei templi chiamate chiese sante, dove come in porti sicuri di isole si trovano le dottrine della Chiesa. Coloro che vogliono essere salvati vi si riparano; si innamorano della verità e sfuggono così alla collera e al castigo di Dio.

Altre isole sono rocciose, senza acqua, senza frutti, selvagge e deserte. Sono un pericolo per i navigatori e per i naufraghi. Le navi si spezzano contro di esse e i passeggeri perdono la vita. Sono quelle le dottrine perverse, voglio dire le eresie. Non guidate dal Verbo di verità, fuorviano coloro che si legano ad esse. Somigliano a pirati che dopo aver riempito le navi, errano qua e là, vanno a infrangerle contro quelle isole e a perderle per sempre. La stessa cosa avviene per coloro che si smarriscono lontano dalla verità, si sono perduti a causa dell’errore”.

Il divino Gregorio di Nazianzo, nel suo Primo discorso contro Giuliano, dice questo della Chiesa: “Sei contro la grande eredità di Cristo, la grande che non morirà mai… che egli ha creato in quanto Dio ed ha ereditato in quanto uomo. La legge l’ha raffigurata, la grazia l’ha riempita, Cristo l’ha rinnovata, i profeti l’hanno piantata, gli apostoli l’hanno legata, gli evangelisti l’hanno coltivata…”.

Sant’Epifanio di Cipro, nel suo Discorso sulla fede cattolica dice: “La Chiesa è nostra madre. È la sposa venuta dal Libano. La tutta bella e pura; il paradiso del grande artista; la città del Re santo; la sposa di Cristo immacolato; la vergine innocente, fidanzata ad un solo sposo, diafana come l’aurora, bella come la luna, eletta come il sole. Proclamata beata dai Re, sta alla destra del Re”.

La Chiesa, è la rivelazione permanente nel mondo. In essa Dio si rivela in diverse e molteplici maniere e conferma la sua Presenza mediante le sue divine energie. Scrivendo ai Corinti, Paolo dice della Chiesa fondata da Cristo: Dio ha posto nella Chiesa al primo posto gli apostoli, al secondo i profeti, al terzo i dottori, poi coloro che hanno il dono dei miracoli, poi quelli che hanno i doni di guarire, di soccorrere, di governare, di parlare diverse lingue (1 Corinti 12, 28).

 

3.      L’opera della Chiesa

L’apostolo Paolo dà la definizione dell’opera della Chiesa quando scrive : Egli ha dato gli uni come apostoli, altri come profeti, degli altri come evangelisti, altri ancora come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del Corpo di Cristo, fino a quando saremo tutti giunti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio (Efesini 4, 11-13).

La Chiesa fondata da Cristo Salvatore possiede dunque un’organizzazione perfetta: è un corpo organico. Cristo ne è la testa e il Santo Spirito la guida, la istruisce e le dà in abbondanza i doni divini.

La Chiesa è un corpo organico; è visibile; riunisce in un tutt’uno tutti i suoi membri, i peccatori e i santi. I membri malati della Chiesa non cessano di far parte del suo corpo. Rigenerati dai santi Misteri e divenuti figli del suo Corpo, non possono più essere separati da lei, anche se sono condannati da sentenze ecclesiastiche: perché, una volta liberati dal peccato, per essi non c’è più altro luogo se non la Chiesa. Nel mondo, per l’uomo non c’è che un solo luogo di soggiorno: il paradiso; là si trova la Chiesa e in essa la salvezza dell’uomo. Dopo la caduta dei progenitori e l’origine del peccato, un altro luogo fu creato da coloro che si erano separati da Dio, il luogo del peccato. La Chiesa di Dio, che è eterna, conteneva solo quelli che si erano rivolti a Dio ed attendevano la venuta del Salvatore. La Chiesa portava con sé la fede e la speranza della salvezza nel Salvatore dell’umanità che era stato promesso. Coloro che possedevano questa fede e questa speranza si trovavano nella Chiesa di Dio, in attesa della redenzione dell’umanità per mezzo del Salvatore ed essi l’hanno ottenuta. Coloro che non avevano questa fede e questa speranza si trovavano fuori dalla Chiesa. In questo mondo dunque, e ciò dopo la caduta di Adamo, ci sono due luoghi: quello della Chiesa e quello fuori della Chiesa.

Coloro che vengono dal luogo del peccato ed entrano con la fede ed i sacramenti nel luogo della Chiesa di Cristo, essi rimarranno suoi membri per l’eternità; è impossibile e per loro ritornare al luogo del peccato, essendo stati rigenerati dal battesimo e lavati dal peccato. Poiché non esiste altro luogo, quelli che entrano nella Chiesa rimangono in essa, anche se peccatori. La Chiesa li separa, come il pastore separa le pecore malate da quelle buone, ma le pecore malate fanno ugualmente parte del gregge. Quando quelle ammalate ritornano in salute, vengono riunite nuovamente a quelle sane. Se però esse si verificano essere incurabili, allora esse muoiono nel loro peccato e saranno giudicate dai loro peccati. Finché sono in questa vita, sono considerate come pecore del gregge, in altre parole figli della Chiesa di Cristo.

Secondo il pensiero ortodosso, non c’è che una Chiesa, la Chiesa visibile di Cristo. In essa, l’uomo che viene dal luogo del peccato è rigenerato, dimora in essa, sia esso santo o peccatore. Il peccatore, come membro della Chiesa, non comunica la corruzione al resto del suo corpo, perché i membri della Chiesa sono esseri morali, liberi e non privati di libertà, come lo sono i membri del corpo animale dove la malattia di uno solo influisce su tutti gli altri.

Coloro che credono in una Chiesa invisibile, composta di eletti conosciuti solo da Dio, si ingannano. Una Chiesa invisibile non può esistere. Poiché gli uomini non sono immacolati e nessuno è senza peccato, dove sono dunque gli eletti? Una Chiesa invisibile di eletti, soffrirebbe di un perpetuo cambiamento, di una permanente sostituzione dei suoi membri, per via della facoltà dell’uomo, da un lato, a scivolare e a cadere, e dall’altro, per via della Compassione di Dio e del suo Amore per l’uomo, che accoglie tutti coloro ritornano a lui.

La giusta concezione della Chiesa, è che la Chiesa si divide in militante e trionfante. È militante quando lotta contro il male e per il regno del bene; è trionfante nei cieli, nel cuore dei giusti che hanno lottato e si sono fortificati nella fede in Dio e nelle virtù.

Coloro che credono nella Chiesa invisibile degli eletti in contraddizione con il vero spirito della Chiesa che non separa coloro che sono in via di perfezione da coloro che sono già perfetti. Questa distinzione appartiene a Dio; lui solo separerà dopo la morte i giusti dai peccatori. Cristo non si allontana da coloro che Egli ha liberato col suo Sangue, come non si è allontanato dai peccatori durante la sua economia terrena. Gesù li considera membri della sua Chiesa ed aspetta, fino all’ultimo momento, la loro conversione.

Coloro che dividono la Chiesa militante in visibile ed invisibile, 1) dividono l’invisibile e 2) peccano contro il senso stesso del nome Chiesa.

Per primo, dividono la Chiesa. La Chiesa di Cristo è la Chiesa dei santi o non è affatto la Chiesa di Cristo. Una Chiesa di peccatori non può essere la Chiesa dei santi. Ma, la Chiesa di Cristo è la Chiesa dei santi. Se la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica è la Chiesa dei santi, a che serve allora la Chiesa invisibile degli eletti? Chi sono questi eletti? Chi può chiamare santi coloro che non sono ancora usciti vittoriosi e coronati dallo stadio? Chi può essere chiamato beato prima della fine?

Poi, peccano contro il senso stesso del nome Chiesa, separandola in due, visibile ed invisibile, quando il concetto di Chiesa sta a significare solo il visibile. Se credono che la Chiesa resti indivisibile, perché i membri della Chiesa invisibile sono pure membri di quella visibile – che la visibile si trovi inclusa nell’invisibile – ci si chiede allora come mai la Chiesa degli imperfetti, cioè dei peccatori, può avere nel suo seno la Chiesa dei perfetti? Se la Chiesa visibile degli imperfetti, di coloro che non sono santi, genera figli santi, come mai viene privata della santità? Se i membri della Congregazione dei Santi non sono nati dai figli della Chiesa visibile, a che serve allora la Chiesa visibile? Per evitare di contraddirsi ed essere coerenti con se stessi, quelli che credono nella Congregazione dei Santi dovrebbero cessare di credere nella Chiesa visibile, cessare di utilizzare il termine Chiesa. Non peccherebbero così contro il concetto di Chiesa e non direbbero più cose paradossali, credendo ora nella Chiesa e poi negandola.

Perché, se i membri della Chiesa invisibile non sono nati dalla Chiesa invisibile, ma si uniscono misteriosamente a Dio per la sola fede in Cristo, in chi opera il Salvatore, su chi discende il Santo Spirito, chi diviene santo e perfetto, a cosa serve, ci si chiede, la Chiesa visibile, se essa non contribuisce in nulla all’unione e alla perfezione, isolati e sconosciuti gli uni agli altri, se essi non formano un insieme organico, una unione indissolubile, secondo il significato stesso di questo nome?

Invero, coloro che ammettono una Chiesa invisibile, in fondo, rifiutano la Chiesa visibile. E per evitare di scomporsi definitivamente, ammettono una forma di Chiesa, un genere di assemblea dove si riuniscono gli adepti per glorificare Dio ed ascoltare la predicazione. Ma questa non è la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, che noi confessiamo nel Simbolo sacro della fede. Essi formano un’assemblea di adepti del Signore, che credono in Lui, senza essere stati veramente rigenerati dal bagno della rinascita, senza essere veramente santi e perfetti. A meno che la loro Chiesa visibile sia quella degli imperfetti, mentre l’altra, l’invisibile, sarebbe quella dei perfetti ed esisterebbe solo nella loro immaginazione.

Chiamare assemblea dei santi, la Chiesa invisibile, l’insieme degli eletti, che non si conoscono tra loro, che non sono legati organicamente in un tutt’uno, è una contraddizione. Perché: 1) Come mai coloro che non sono mai uniti insieme possono costituire un’assemblea? 2) Come mai la Chiesa composta da individui può essere invisibile? Chiesa e invisibilità sono due concetti contraddittori o meglio opposti. Nel primo caso, considerano come assemblea, Chiesa, dunque qualcosa di visibile, ciò che non è stato ancora riunito e, nel secondo, si contraddicono chiamandola invisibile.

La Congregazione dei Santi non esiste e non può esistere. Non esiste, perché Una è la Chiesa santa, cattolica e apostolica, indivisibile e visibile, formata da tutti coloro che sono rigenerati in essa. Non esiste qualcosa che sia insieme visibile e invisibile.

Coloro che non sono stati rigenerati dalla grazia divina che opera nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, non formano alcuna Chiesa, né visibile né invisibile.

La Chiesa definita protestante è solo una nozione astratta. È priva del principio divino, dell’autorità divina e storica. È interamente tributaria dei pensieri e degli atti umani, senza carattere stabile ed inalterabile. Se i protestanti considerano come Congregazione dei Santi, la Chiesa visibile che essi formano, a che serve allora la Chiesa invisibile? E di nuovo ci si chiede, come mai quelli che la compongono sono santi, se secondo i loro stessi principi, dopo il peccato l’uomo è definitivamente corrotto?

Chi ha confermato la loro rigenerazione, la loro santità, la loro riconciliazione e la loro comunione con Dio? Chi ha provato che la grazia di Cristo operasse in loro? Chi ha testimoniato l’effusione del Santo Spirito in loro, l’abbondanza dei doni divini, dei carismi divini? Tutto viene dato con certezza ed autorità solo nella Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica. Chi è stato rigenerato in lei, si assicura la comunione con Dio.

 

4.      Autenticità e autorità della Chiesa

In quanto istituzione divina la Chiesa è retta dal Santo Spirito; Egli dimora in Lei e ne fa la regola infallibile dei dogmi, “la colonna e il fondamento della verità.” È la Chiesa che conserva pura e inalterata la dottrina apostolica. Soltanto Lei può condurre alla verità, essere giudice infallibile, in grado di pronunciarsi sulle verità salvifiche della dottrina rivelata. La Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, rappresentata da tutti i suoi ministri in Concilio ecumenico, il solo giudice autentico, il solo guardiano naturale preposto alla salvaguardia della dottrina ispirata. Soltanto la Chiesa decide sull’autenticità e l’autorità delle Sante Scritture. È Lei che garantisce e conserva rigorosamente nel suo seno la tradizione e la dottrina apostolica pure ed inalterate. Lei soltanto, assistita dal Santo Spirito, può confermare, spiegare e formulare le verità.

Solo la Chiesa conduce a Cristo coloro che credono in Lui e dà ad essi la giusta chiave di lettura delle Sante Scritture. Lei soltanto conserva i suoi figli sulla via della salvezza. Soltanto Lei li guida con certezza verso la salvezza. In Lei soltanto i fedeli posseggono la ferma assicurazione delle verità alle quali essi credono e la salvezza della loro anima. Fuori dalla Chiesa, arca di Noè, non c’è alcuna salvezza. “Noi crediamo che il Santo Spirito insegni alla Chiesa – dice la Confessione di Dositeo. Egli è il vero Consolatore che Cristo invia da parte del Padre per insegnare la verità e cacciare le tenebre lontano dallo spirito dei credenti”.

Senza l’autorità della Chiesa, non c’è nulla di stabile, nulla di rigoroso, nulla di sicuro per la salvezza. Soltanto l’autorità della Chiesa conserva puro e senza macchia il lascito apostolico; solo attraverso lei vengono trasmesse pure e senza macchia le verità della predicazione apostolica. Senza l’autorità della Chiesa, il contenuto della fede può essere alterato, la predicazione apostolica solo vane parole. Senza la Chiesa visibile fondata da Dio, non può esistere nessuna unione tra i membri di una comunità che non sia il Corpo di Cristo, perché, Corpo di Cristo, è la sua Chiesa, di cui Egli è il capo. Senza la Chiesa, nessuno può essere unito al Corpo di Cristo; nessuno, se non sia stato rigenerato, se non sia divenuto partecipe della grazia che è nella Chiesa, può divenire membro di Cristo.

Coloro che definiscono la Chiesa come una società invisibile, un’assemblea di eletti, di santi, Congregazione dei Santi, società di fede e di Santo Spirito, nella quale agirebbe il Salvatore, si autoescludono dalla grazia divina dispensata dalla Chiesa, alla quale essi non appartengono.

Coloro che negano la Chiesa visibile di Cristo, negano pure la natura della Chiesa, cioè il suo carattere concreto, che ne fa una istituzione divina sulla terra dove viene perpetuata l’opera redentrice del Salvatore.

Coloro che dicono di appartenere alla società invisibile dei santi, fatta dei santi di tutta la terra conosciuti soltanto da Dio, coloro che credono che grazie ad una fede tutta teorica nel Salvatore divengano partecipi del Santo Spirito, che credono che il Salvatore operi la loro salvezza senza la mediazione della Chiesa che Egli ha fondato, costoro si sbagliano, perché “extra ecclesiam nulla salus”. Fuori dalla Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, non c’è alcuna salvezza. Questa Chiesa è visibile, non è una semplice associazione di uomini che credono in Cristo. Essa è una istituzione divina. In Lei si opera la redenzione dell’uomo. In Lei l’uomo comunica con Dio e diviene figlio di Dio.

I protestanti che hanno abbandonato la Chiesa visibile di Cristo per fondare le loro comunità di santi peccano contro il carattere essenziale della Chiesa. Interpretano l’opera della redenzione come una teoria teologica capace di salvare colui che la studia o l’accetti. Ma l’opera della redenzione non è una semplice teoria teologica. Essa è un atto mistico compiuto nella Chiesa visibile di Cristo. È questa opera a dare la salvezza, a rendere i fedeli partecipi del Santo Spirito. Fuori dalla Chiesa, non c’è alcuna teoria della fede, nessuna società che conduca alla comunione con Dio. Il Signore ha detto: “Colui che crederà e si farà battezzare sarà salvato”. È stato il Signore a innalzare l’altare visibile della Chiesa. Perciò con la teoria esiste l’atto, l’atto secondo la verità che Egli ha trasmesso alla sua santa Chiesa, unica via di accesso alla vita, e di cui Cristo è il capo. A Lei dobbiamo affidarci. Da Lei dobbiamo apprendere la verità e ricevere la nostra salvezza. Soltanto Lei è la colonna e il fondamento della verità, perché lo Spirito, il Consolatore, dimora per sempre in Lei.

Riguardo alla Chiesa, il venerabile Dositeo dice quanto segue: “Dobbiamo credere nella Scrittura, senza alcuna esitazione, ma non diversamente da come viene insegnata dalla Chiesa cattolica. Gli eretici accolgono certamente la santa Scrittura, ma la deformano con metafore, omonimie, sofismi della saggezza umana che confonde l’inconfondibile e si burla di chi non può essere burlato. Se ogni giorno si dovessero adattare le opinioni ora di questo ora di quello, la Chiesa cattolica non sarebbe quella che è stata sino ad oggi, con la grazia di Cristo, mantenendo una sola opinione sulla fede, credendo incrollabilmente la stessa cosa. Essa sarebbe stata lacerata da molteplici eresie, non sarebbe più la Chiesa santa, la colonna e il fondamento della verità, senza macchia, senza pieghe. Sarebbe la Chiesa dei maliziosi, degli eretici, che dopo essere stati istruiti da essa, senza nessuno scrupolo l’hanno rigettata. Noi crediamo pure che la testimonianza della Chiesa cattolica non è inferiore all’autorità della divina Scrittura. L’una e l’altra sono opera dello stesso e solo Spirito. Un uomo che parla a nome proprio può peccare, sbagliare e sbagliarsi. La Chiesa cattolica non parla mai a suo nome, ma mediante lo Spirito di Dio, il Maestro che perpetuamente la rende ricca. Le è impossibile peccare, smarrirsi e smarrire. Essa è pari alla Divina Scrittura e possiede l’autorità infallibile e perpetua”.

San Cirillo di Gerusalemme dice: “Ama istruirti e apprendi dalla Chiesa quali sono i libri del Vecchio e del Nuovo Testamento accettati da tutti. Perché perdere tempo con gli incerti? Leggi dunque i 22 libri del Vecchio Testamento, tradotti dai settanta”.

Dietro le parole di Cirillo appare tutta l’autorità della Chiesa. Il patriarca Dionigi, nel Concilio di Costantinopoli del 1672, a proposito dell’infallibilità della Chiesa ha detto: “Riguardo alla Chiesa cattolica ortodossa, diciamo che essa è infallibile, essendo essa guidata dal proprio capo, Cristo, e ammaestrata dallo Spirito di verità. Le è dunque impossibile ingannarsi; per questo viene chiamata dall’Apostolo colonna e fondamento della verità. Essa è visibile, e non verrà mai meno agli ortodossi sino alla fine del mondo”.

 

Traduzione dal Francese del prof. G. M.
Palermo, agosto 2006

 

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