«Io sono la Verità…»
Arch. Justin Popovic
Cristo Pantocrator (particolare del volto)
Palermo, Cappella Palatina
* ... Il mistero della verità non sta nelle cose, nelle idee, nei simboli, ma nella Persona, e questa è la Persona Teantropica del nostro Signore Gesù Cristo: «Io Sono la Verità», la Verità più che perfetta, che mai diminuisce, mai in mutamento, sempre una e la stessa nel suo perfetto pleroma, sempre una e sempre la stessa ieri, oggi e nei secoli. Verità sempre identica – e identica nel tempo; sempre infinita – ed infinita nel limitato; sempre immortale, e immortale nella mortalità. Qualsiasi altre verità derivano da essa, come i raggi del sole e di conseguenza sono anche loro immortali ed eterne. Tutte le verità dogmatiche in realtà costituiscono una e sola verità: il Teantropo Gesù Cristo. Tutte conducono a Lui…
* Le eterne verità dogmatiche non sono né concetti astratti, né conclusioni di ragionamenti, né supposizioni logiche, ma sono fatti ed esperienze vissute con tutta l’immediatezza storica e il loro realismo, perché si sono manifestate, si sono rivelate, si sono viste, si sono sentite, si sono realizzate nello spazio e nel tempo tra di noi uomini. Ad esempio, la dottrina sulla Santa Trinità è una verità eterna chiaramente manifestata nel mondo tramite molte apparizioni veterotestamentarie e neotestamentarie, tramite epifanie, fatti ed esperienze.
La dottrina sul Teantropo Cristo si basa sulla realtà storica del Teantropo Gesù di Nazareth, e la dottrina della Risurrezione si basa sul fatto della Risurrezione di Cristo. Ciò che vale per questi, vale per tutti gli altri dogmi, perché tutti – dal primo all’ultimo –, si basano su realtà storiche più che evidenti e incontestabili. Se l’uomo indaga senza pregiudizi il senso e il contenuto dei dogmi neotestamentari, ha il dovere di constatare, che tutti sono e risultano fatti divini e teantropici nei limiti dello spazio e del tempo. È possibile che gli uomini non li capiscano, ma non è possibile che li mettano in discussione. Infatti, gli ostinati nemici di Dio negano persino i fatti, anche se si trovano davanti e li vedono con i propri occhi. Classico esempio di ciò sono i Farisei, come un modello di tutti i farisei di tutti i tempi. Negano i fatti, semplicemente perché sono fatti, solo perché vogliono che i fatti non siano fatti e si impegnano con cura, utilizzando ogni mezzo, a trasformarli in ipotesi, in fantasie, in miti.
La Dogmatica è come una specie di mosaico. Mette nei loro posti i tasselli, classifica le eterne verità dogmatiche secondo le proprietà, le assembla e armonizza secondo la luce che irradiano, in modo che si formi il Volto di Cristo sul mosaico delle eterne verità, il Volto dell’Autore di tutta la Rivelazione veterotestamentaria e neotestamentaria. Le verità dogmatiche sono in tutti gli aspetti divine, immense, infinite ed eterne, perché provengono dall’immenso, infinito ed eterno Dio…
Gli uomini non hanno in loro il potere e la forza per creare verità eterne ed infinite; le rivedono già preparate da Dio. La loro creatività sta, da questo punto di vista, in questo: accettare la eterne verità dogmatiche mediante la fede e renderle vita in loro tramite l’ascesi evangelica nella grazia, renderle pensiero loro, conoscenza, sensi. E in tal modo, raggiungere la santità e la perfezione. Da questo punto di vista i Santi sono la viva incarnazione delle eterne verità dogmatiche. Sono possessori delle sante verità dogmatiche e in questo loro predicatori e confessori…
San Giovanni Damasceno una volta per tutte decretò il principio guida per il teologo ortodosso dogmatico, dicendo nell’introduzione alla sua opera dogmatica, «Esatta esposizione della fede ortodossa», riguardo al suo contributo: «Pertanto, vi parlerò, poiché niente è mio. Tuttavia esporrò tutte le cose insieme, quante sono state dette sia da uomini divini che da sapienti»…
Belgrado, 1932.
Ieromonaco Justin Popovic.
Dal libro «CONOSCI LA GRANDEZZA DELL’ORTODOSSIA» [in greco],
Orthodoxos Kipseli, Tessalonica 2007Tradotto a cura di © Tradizione Cristiana
Maggio 2009