La visione del Cristo

 

Ignatj Brjancianinov

 

 

Vuoi vedere il Signore Gesù Cristo? “Vieni e vedi”, dice il suo apostolo[1]. Il Signore ha promesso che resterà con i suoi discepoli fino alla fine dei tempi[2]. Egli è con loro nel santo Evangelo e nei Sacramenti della Chiesa. Lo ieromartire san Pietro Damasceno scrive: “Il Cristo è nascosto nell’Evangelo. Chi vuol trovarlo, deve vendere tutto il suo patrimonio ed acquistare l’Evangelo, affinché leggendo non solo trovi il Cristo, ma lo accolga in sé imitando la sua vita nel mondo. Chi cerca il Cristo, dice san Massimo, deve cercarlo non fuori di sé, ma nel proprio intimo, cioè deve essere, come il Cristo, con il corpo e con l’anima senza peccato, in quanto ciò è possibile ad un uomo”[3]. Il Cristo non esiste per quelli che non credono nell’Evangelo: essi non lo vedono, poiché sono accecati dalla mancanza di fede.

 

Vuoi ascoltare il Cristo? Egli ti parla attraverso l’Evangelo. Non trascurare la sua voce apportatrice di salvezza. Allontanati dalla vita nel peccato ed ascolta con attenzione l’insegnamento del Cristo, che è la vita eterna.

Vuoi che il Cristo ti si manifesti? Egli ti indica il modo come ciò possa avvenire: “Chi ha i miei insegnamenti e si attiene ad essi, mi ama ed il Padre mio lo amerà, ed io lo amerò e mi manifesterò a lui”[4]. Con il Battesimo hai ricevuto lo spirito d’azione e con il sacramento dell’Eucaristia sei entrato nella più stretta unità con lui. Mantieni l’adozione, conserva l’unità. La purezza ed il rinnovamento, che ti sono stati dati dal Battesimo, rinnovarli con la penitenza e l’unità con Dio rafforzata con una vita secondo l’Evangelo e, se possibile, comunicandoti spesso coi Santi Misteri del Cristo. “State in me ed io starò in voi”, ha detto il Signore[5]. “Se seguite i miei comandamenti, resterete nel mio cuore[6]. Chi mangia il mio Corpo e beve il mio Sangue, vive in me ed anch’io vivo in lui”[7].

Guardati dalla fantasia, che ti può far credere di vedere il Signore Gesù Cristo, di toccarlo, di abbracciarlo. Si tratta in questo caso di uno scherzo inconsistente della fantasia piena di sé, superba! È un modo di ingannarsi che porta alla rovina! Adempi i comandamenti del Signore e miracolosamente vedrai il Signore in te, nelle sue caratteristiche. Così l’apostolo Paolo vide in sé il Signore: egli esigeva questa visione anche da parte dei Cristiani. Coloro che non l’avevano, non erano da lui considerati all’altezza della condizione necessaria per il Cristiano.

Se conduci una vita peccaminosa, se soddisfi le passioni e nello stesso tempo credi di amare il Signore allora il suo intimo discepolo, quello che giacque sul suo petto durante la Mistica Cena, ti rimprovererà perché inganni te stesso. Egli scrive: “Chi dice di conoscerlo, ma non si attiene ai suoi comandamenti, è nella menzogna ed in lui non c’è verità. E chi veramente rispetta la sua parola, in lui l’amore di Dio è perfetto”[8]. Se segui gli istinti della tua volontà peccaminosa ed in tal modo agisci contro i precetti evangelici, il Signore Gesù Cristo ti annovererà tra coloro che non lo amano. “Chi non mi ama – egli dice – non osserva i miei comandamenti”[9]. Non affrettarti, senza ben pensarci prima e senza aver rivolto uno sguardo attento alla tua veste sudicia, al banchetto nuziale del Figlio di Dio, non affrettarti ad unirti a lui, sebbene tu sia invitato a questo banchetto, a cui è chiamato ogni Cristiano. Infatti il padrone di casa dispone di servitori i quali ti legheranno i piedi e le mani e ti getteranno nell’oscurità più profonda, lontano da Dio[10]. I servitori, nel cui possesso cade colui che sfacciatamente, non purificato dalla penitenza, ma gonfio di presunzione e di superbia cerca l’amore ed altri stati d’animo elevati, sono i demoni, angeli decaduti. La tenebra profonda è l’accecamento dello spirito umano, la vita in preda alle passioni ed al corpo. Il peccato e gli spiriti decaduti dominano nell’uomo che si trova in una situazione simile. Costui è privato della libertà morale: le mani ed i piedi gli sono legati, il che significa la perdita della capacità di condurre una vita gradita a Dio e di progredire spiritualmente. È questa la condizione dell’uomo che inganna se stesso. Da questa misera condizione si esce per mezzo della consapevolezza del proprio errore, respingendolo e mettendoci sul sentiero della penitenza.

Difficile è liberarsi dall’inganno di se stessi. Alle porte c’è una sentinella e le porte sono fornite di pesanti catenacci e chiavistelli. Su di esse c’è il sigillo dell’abisso infernale. I catenacci ed i chiavistelli sono la superbia di coloro che sono presi dall’inganno, la loro ambizione, che è il primo movente della loro attività, l’ipocrisia e la malizia, con cui si camuffano, la superbia e l’ambizione, per mezzo delle quali rivestono la maschera delle buone intenzioni, dell’umiltà, della santità. Ed il sigillo, che non si spezza, è la convinzione che le opere dell’inganno di se stessi siano frutto della grazia.

Può colui il quale inganna se stesso e si trova in preda alla menzogna ed all’inganno, adempiere ai comandamenti del Cristo, che sono la verità che proviene dalla Verità, il Cristo? Può colui che è partecipe della menzogna, che vive in essa e che ha contratto l’abitudine della menzogna e ad essa si è unito in spirito, può costui essere partecipe della verità? No, egli la odia e diventa suo folle nemico e persecutore. Quale sarà la vostra condizione, infelici presuntuosi, che v’immaginate d’aver trascorso la vita terrena tra le braccia di Dio, quando udrete le parole del Cristo: “Non vi ho mai conosciuti. Andatevene da me voi che commettete l’ingiustizia”[11].

Mio vero amico in Cristo! Va dal Signore Gesù Cristo, avvicinati a lui per il sentiero dei comandamenti dell’Evangelo. Per mezzo loro lo si conosce; adempiendo ai suoi comandamenti, mostra il tuo amore per lui. Egli stesso ti si manifesterà nel giorno e nell’ora che lui solo sa. Manifestandosi ispirerà al tuo cuore l’amore per lui. L’amore divino non è qualcosa che in base ad un diritto possa appartenere all’uomo caduto; esso è un dono del Santo Spirito[12], che Dio stesso manda a coloro che sono pieni del Santo Spirito, perché purificati dalla penitenza, a chi è umile e modesto. Affidati al Signore e non a te stesso. È una via molto più sicura, poiché egli è il tuo Creatore. Quando amaramente sei caduto, egli per te si è fatto uomo, per te s’è fatto crocifiggere, per te ha versato il suo sangue e ti ha donato la sua divinità. Che cosa non ha fatto per te? Preparati ai suoi doni purificandoti: questoè il tuo dovere.

 

Trad. M. C.

 


 

[1] Giovanni 1, 46.

[2] Matteo 28, 20.

[3] San Pietro Damasceno, Libro I; capitolo “Sulla quarta visione”, Filocalia t. III.

[4] Giovanni 14, 21.

[5] Giovanni 15, 4.

[6] Giovanni 15, 10.

[7] Giovanni 6, 56.

[8] 1 Giovanni 2, 4-5.

[9] Giovanni 14, 24.

[10] Matteo 22, 11-13.

[11] Matteo 7, 23.

[12] Galati 5, 5.

 

 

 

 

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