L’UMANESIMO È UN ARIANESIMO

Arch. Justin Popovic

 

L’Arianesimo (dottrina di Ario [c.250-c.336] che negava la divinità del Figlio di Dio, di Gesù Cristo) non è stato ancora sepolto, oggi è più alla moda e più diffuso che mai. Si è sparso come l’anima nel corpo dell’Europa contemporanea. Se considerate la cultura dell’Europa, vedrete, sotterraneamente nascosto, l’Arianesimo; tutto si limita all’uomo, e solo a lui, e il Teantropo [= Dio-uomo], il Cristo, è ridotto ai limiti dell’uomo. È con il fermento dell’Arianesimo che si è sviluppata la filosofia dell’Europa, la sua scienza e la sua civilizzazione, ed in parte la sua religione. Ovunque e sistematicamente, il Cristo è abbassato all’uomo “puro”: conseguentemente il Teantropo è disincarnato. Ario compie continuamente la sua opera. “La Religione nei limiti della pura ragione” di Kant, non è nulla di diverso che la nuova edizione dell’Arianesimo. Se misuriamo il Cristo in base a Kant, quale risultato credete che avremo? Avremo un Cristo-Uomo, un Cristo saggio, ma mai un Cristo Teantropo. Se giudichiamo il Cristo con il criterio di Bergson, ciò che avremo non sarà di nuovo affatto superiore al semplice uomo. Così quest’unico criterio, e l’altro, e tutti i criteri di tutte le filosofie secondo l’uomo, abbassano il Teantropo, il Cristo, fino all’uomo.

La scienza moderna non è al di qua della filosofia nella sua concezione ariana di Cristo. Il Protestantesimo, da parte di molti suoi rappresentanti, ha molto superato l’arianesimo ed Ario stesso. I diversi Sociniani[1] e i partigiani di Schleiermacher sono inevitabilmente gli alleati di Ario per disincarnare il Dio incarnato. Il Papismo con la sua etica[2] è sotto diversi aspetti ariano. Non si riconosce quale metafisica sta dietro questa spaventosa etica? Tutti insieme sono riusciti ad avvelenare le grandi masse dell’Europa con l’arianesimo grezzo. Chi non riconosce l’arianesimo grezzo dei nostri intellettuali? La maggior parte dice spesso: Cristo è un grande uomo, un saggio, il più grande dei filosofi, ma non è affatto un Dio.

Da dove deriva il fatto che c’è tanto dell’arianesimo oggi? Dal fatto che l’uomo è diventato oggi la misura di tutto, la misura di ogni cosa visibile ed invisibile. Misurando tutto con sé stesso, l’uomo europeo respinge tutto ciò che supera l’uomo. Questa misura stretta riduce il Teantropo all’uomo. La gogna del peccato soffoca l’intelletto orgoglioso dell’uomo, e non vede ed ignora ogni realtà più grande di lui stesso. È l’impresa della fede nel Teantropo, nel Cristo che, sorpassando l’intelletto, rompe questa gogna ed apre l’intelletto alle realtà infinite. Il Primo Concilio ecumenico[3] ha definito una volta per tutte il ruolo dell’intelletto nella spiegazione della personalità del Teantropo, il Cristo: il suo ruolo è di obbedire. La fede conduce al cristianesimo, è l’intelletto che è condotto. La scienza è il frutto della fede vissuta dall’amore ed operata nella speranza.

 

Justin Popovic, L’homme e le Dieu-Homme, L’Âge d’Homme, Lausanne, 1989, p. 140-141.

Traduzione a cura di © Tradizione Cristiana
maggio 2009
 

[1] Socino [1439-1604] era un antitinatario e un unitariano (negava la pre-esistenza del Logos prima dell’Incarnazione) – ndr.

[2] La casistica – ndr.

[3] Simbolo di Nicea 325 – ndr.

 

 

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