LE VENTIQUATTRO STANZE

ALLA SCALA SPIRITUALE DELLA PREZIOSA CROCE

 

 

Kontàkion. Tono pl. 4. A te invincibile.

O Croce beatissima e venerabilissima, ti adoriamo noi fedeli e ti magnifichiamo esultando per la tua esaltazione. Ma come trofeo e arma invincibile difendi e proteggi con la tua grazia quanti ti acclamano: Salve, Legno beato.

 

 

LE STANZE

 

Angeli dal cielo invisibilmente circondano con timore la croce vivificante (3 volte) ed offrendo ora gloriosamente la grazia illuminante ai fedeli che guardano attoniti ed estasiati e ad essa gridano:

 

Salve, Croce custode dell’ecumene, salve, gloria della Chiesa.

Salve, fonte d’abbondanti guarigioni; salve, tu che illumini l’estremità del mondo.

Salve, legno stillante vita e tesoro di miracoli; salve, felicissima e donatrice di grazia.

Salve, sgabello divino; salve, perché sei posta a venerazione di tutti.

Salve, vaso colmo di nettare; salve, fiaccola del fulgore superno.

Salve, tu per cui è benedetto il creato; salve, tu per cui è venerato il Creatore.

 

Salve, Legno beato.

 

Vedendo Elena se stessa lanciata coraggiosamente dice all’imperatore: Il grande desiderio della tua anima mi sembra sul serio molto facile: cercando dunque come tu dici il trofeo tuo più potente, esclamò:

 

Alliluia.

 

Cercando l’imperatrice di conoscere prima la misteriosa novella così richiese ai ministri: Affrettatevi a scavare e consegnare dalle cavità della terra la Croce; e vedendola esclamava con timore così:

 

Salve, segno vero della gioia; salve, riscatto dell’antica sciagura.

Salve, tesoro nascosto per invidia nella terra; salve, tu sei apparsa impressa nelle stelle.

Salve, quadriraggiante e ardente Croce; salve, scala fissata dall’alto mai vista prima.

Salve, degli angeli sereno miracolo; salve, sconfitta lamentosa dei demoni.

Salve, soave cimelio del Verbo; salve, estintore del fuoco dell’inganno.

Salve, Croce protettrice dei poveri; salve, solido ungitore dei veloci corridori.

 

Salve, Legno beato.

 

La potenza del legno si mostrò allora a tutti come vera conferma e fece risorgere colei che era muta e morta: tremenda visione per quelli che vogliono raccogliere i frutti della salvezza, cantando così:

 

Alliluia.

 

Avendo Elena l’arma invincibile corse al suo figlio e lui subito esultando grandemente riconobbe la grandissima Croce e gioiva; e con salti quasi cantici ad essa esclamava queste cose:

 

Salve, Croce ricettacolo di luce; salve, Croce tesoro di vita.

Salve, datore dei carismi dello Spirito; salve, porto quieto dei naviganti.

Salve, mensa che porti come sacrificio Cristo; salve, grappolo maturo d’uva che porta il mistico vino.

Salve, perché proteggi gli scettri dei re; salve, tu che spezzi le teste dei serpenti.

Salve, splendido segno della fede; salve, salvezza di tutto il mondo.

Salve benedizione di Dio ai mortali; salve, mediatrice dei mortali presso Dio.

 

Salve, Legno beato.

 

Ricevendo Elena nel suo interno uno zelo divino ricercò e trovò premurosamente la Croce nascosta nella terra, ma apparsa in cielo al re, e la innalzò; e la cittadinanza vedendola disse con fede:

 

Alliluia.

 

E subito cantiamo il canone seguente il cui acrostico è: Vaso di gioia, per te solo si deve gioire, Gesù.

 

Ode 1.

 

L’Irmòs. Tono 4.

Poema di Costantino Daponte.

Aprirò la mia bocca e si riempirà di spirito e pronuncerò un discorso sulla Croce vivificante e mi mostrerò gioiosamente in festa e canterò lieto le sue meraviglie (2 volte).

 

Tropari.

Vedendoti Elena, o venerabilissima Croce, quale scettro santo di Cristo, animato dallo Spirito, così a te diceva: Salve, gloria di Cristo, tu per cui tutti noi ci siamo rivestiti di gloria.

 

Salve, o beatissima Croce, invincibile potenza dei fedeli che ti invocano; salve, spada, tu che tronchi le corna dei demoni; salve, santissimo albero dagli squisiti frutti.

 

Salve, verga da cui è sbocciato il Cristo fonte di vita, mangiando il quale viviamo; salve, segno glorioso del Signore, per il quale si scuotono la terra e il cielo.

 

Salve, Croce degna di ogni canto, tu che offri la vita, splendore degli Angeli, salvezza degli uomini, gementissima sconfitta dei demoni, salvezza e soccorso degli affaticati.

 

Ode 3.

 

L’Irmòs.

Quale copiosa sorgente di guarigioni, o Datore di Vita, rafforza i tuoi cantori, che allestiscono per te una festa spirituale, e nel giorno della tua divina memoria rendili degni di corone di gloria.

 

Tropari.

Inizio di salvezza, o Croce, gioia dei Martiri, predicazione degli Apostoli e concordia della Chiesa, difendi, custodisci e proteggi quelli che si vantano della tua potenza.

 

Le falangi dei demòni sono cacciate per la tua immagine, o potente; perciò a te noi acclamiamo: salve, tu per cui si sono uniti la terra e i cieli e l’uomo si è divinizzato.

 

Salve, splendido trofeo del mio Gesù, via che conduce alle dimore celesti; salve, corona dei re, salve salvatore universale, salve verga della rettitudine.

 

Salve, scettro di potenza dell’impero; salve, scettro di Cristo, che il Signore ha mandato a Sion; salve, pianta immortale sotto cui tutti si riparano.

 

Il kontàkion. O Croce beatissima.

 

Quindi altre sei stanze.

Fu vista come sole nel mondo la Croce e tutti, colmati di luce e correndo come verso una stella, la consideravano come causa di beni, innalzata nelle mani divine, inneggiando e dicendo ad essa:

 

Salve, raggio del sole spirituale, salve fonte di inesauribile profumo.

Salve, invocazione di Adamo ed Eva; salve, morte dei signori dell’ade.

Salve, tu che innalzata sollevi ora anche noi; salve, tu che venerata santifichi le anime.

Salve, gloria degli apostoli predicata al mondo; salve benevola potenza dei premiati vincitori.

Salve, Croce, confutazione degli Ebrei; salve, lode degli uomini fedeli.

Salve, tu per cui l’ade è stato abbattuto; salve tu per cui sorse la grazia.

 

Salve, Legno beato.

 

Contemplando tutti il legno, premio divino, accostiamoci alla sua protezione e vedendola come arma, mettiamo in fuga le falangi dei nemici e toccando l’intoccabile con le labbra acclamiamo ad essa:

 

Alliluia.

 

Vide luce dal cielo Costantino il Grande apparendo con stelle il segno della Croce nel quale gli fu insegnato a vincere la moltitudine dei nemici e si affrettò a rendere manifesto il legno e ad esso gridare queste cose:

 

Salve, compimento dell’indicibile volontà; salve, corno del popolo pio.

Salve tu che metti in fuga le falangi dei nemici; salve, fiamma che distruggi col fuoco i demòni.

Salve, scettro celeste di Cristo imperatore; salve, trofeo invincibile dell’esercito amico di Cristo.

Salve, tu che abbatti il ciglio dei barbari; salve tu curi le anime degli uomini.

Salve, baluardo contro i tanti malvagi; salve premio di tante buone opere.

Salve, tu per cui coloro che portano Cristo, esultano; salve tu per cui i giudei si lamentano.

 

Salve, Legno beato.

 

Scala che si estende fino al cielo divenne la Croce del Signore, conducendo tutti dalla terra in alto all’altezza del cielo, abitando sempre con i cori degli angeli, lasciando gli esseri che ora esistono come non esistenti e vedendoli cantare:

 

Alliluia.

 

Facendo risplendere la luce su tutti quelli che giacevano nell’ade, o Salvatore, hai illuminato i defunti e i portinai dell’ade non potendo sostenere il tuo splendore caddero come morti; e quanti furono salvati, vedendo ora la Croce gridano:

 

Salve, risurrezione dei morti; salve, consolazione degli afflitti.

Salve, tu che svuoti i tesori dell’ade; salve, godimento delle delizie del Paradiso.

Salve, verga che sommergesti nel mare l’esercito egiziano; salve, tu che dissetasti il popolo israelita.

Salve, legno animato, salvezza del ladrone; salve, rosa profumata fragranza dei pii.

Salve, cibo degli spiritualmente affamati; salve, sigillo che hanno ricevuto gli uomini.

Salve, Croce, porta dei misteri; salve tu dalla quale si versano fiumi divini.

 

Salve, Legno beato.

 

Come un bastone ti presentasti a Mosè per liberare la stirpe afflitta da molti affanni, ma a lui ti svelasti simbolo di Dio, perciò rimase attonito per la tua potenza, o Croce, esclamando:

 

Alliluia.

 

Ode 4.

 

L’Irmòs.

Colui che siede nella gloria sul Trono della Divinità Gesù, Dio trascendente ogni pensiero, è venuto sulla Croce di legno con la sua mano immacolata e ha salvato quanti acclamano: gloria, o Cristo, alla tua potenza.

 

Tropari.

Volentieri ti acclamiamo mentre ti adoriamo, dicendo salve santissima Croce, sgabello dei piedi del Signore; ed esaltiamo colui che ha sollevato la natura caduta dalla trasgressione del Progenitore.

 

O Croce del Signore, il Giordano testimonia la tua terribile potenza divina, quando al di là della ragione invertì il suo corso per fare strada al Patriarca che attraversava e quando per Eliseo ricondusse in superficie il pezzo di ferro.

 

Salve, tu che, visto dai serpenti del deserto, li uccidi; salve, luce del Signore che illumina tutte le estremità della terra; salve, spina dei barbari e distruzione delle statue e rovina dei Giudei.

 

Le isole e tutta la terra si esaltano per il tuo venerabile nome, Croce vivificante, gloria dell’ecumene; solleva la fronte di tutti i cristiani e abbatti l’arroganza degli avversari.

 

A te acclamiamo, salve, o Legno animato e felicissimo; salve, Legno della vita; salve, o sempre adorato da Angeli ed uomini; salve, vanto del cielo e della terra, salvaci con la tua potenza.

 

Ode 5.

 

L’Irmòs.

Sbigottisce l’universo per la tua divina gloria; tu infatti, o baetissimo legno, innalzasti il Dio che su tutti domina e lo mostrasti eterno, donando la salvezza a tutti quelli che ti cantano.

 

Tropari.

Arma di bronzo foggiata da Dio, scudo della fede, forza incrollabile in battaglia, Croce del Signore; salve, spada a due tagli dei fedeli; salve, tu per cui Agar viene sgozzato e sono innalzati trofei.

 

Fortezza e roccaforte degli uomini, preziosa Croce, scala su cui poggia Dio; salve, annuncio di tutti i Profeti; salve, tu per cui il mondo è santificato e Satana abbattuto.

Salve, coronamento glorioso della passione del Signore che volontariamente patì e da cui sgorgò per tutti la divina bevanda, il suo Sangue immacolato, che noi uomini prostrati a terra beviamo.

 

Irrigata da fiumi del divino Sangue, santissima Croce onorata da Dio, salva dai pericoli, dalla peste e dalla carestia quanti con fede a te acclamano: salve, fonte che irriga l’universo con torrenti di salvezza.

 

Benedici, Signore, con la grazia della tua Croce, l’anno con la tua rettitudine, i sacerdoti, i re, l’esercito e tutto il popolo eletto che con fede adorano la tua Croce luminosa.

 

Ode 6.

 

L’Irmòs.

Celebrando questa divina e venerabilissima festa della Croce ricevente Dio, voi che avete divina saggezza, venite, battiamo le mani, glorificando Dio che su di essa è stato posto.

 

Tropari.

Tutta la terra ti adora e canta il tuo divino nome, Croce eccelsa, venerata dagli Angeli e temuta dai capi dei demoni.

 

Elena, riconoscendo dalla terra lo stendardo splendente quale emblema del regno di noi Cristiani a te gridava: salve, gloria, salve, fortezza nostra.

 

Ecco anche noi a te gridiamo; salve, gloriosissima Croce del Signore; salve, speranza nostra; salve, tu che tutti ci innalzi con la tua già universale divina esaltazione.

 

Poichè sei causa di gioia, ora noi fedeli con la tua potenza ci rallegriamo e ti adoriamo; salve, lucentissima lampada; salve, celebratissima e custode dei fanciulli.

 

Il kontàkion. O Croce beatissima.

 

Quindi altre sei stanze.

Colui, che anticamente sul Sinai diede la legge a lui al divino veggente, volontariamente si è fatto inchiodare alla Croce da uomini empi e senza legge ed ha sciolto la maledizione antica della legge, perché ora tutti noi, vedendo la potenza della Croce, acclamiamo:

 

Salve, riavviamento dei caduti; salve, sterminio degli adoratori del mondo.

Salve, rinnovamento della Resurrezione di Cristo; salve, divino nutrimento dei monaci.

Salve, albero dai frondosi rami sotto cui si riparano i fedeli; salve, legno risonante profezie piantato nella terra.

Salve, alleanza dell’Impero contro i nemici; salve, forte protezione dello stato.

Salve, manifestazione del giusto Giudice; salve, condanna dei mortali inciampati.

Salve, Croce liberatrice degli orfani; salve, Croce, che arricchisci i poveri.

 

Salve, Legno beato.

 

Vedendo il meraviglioso prodigio, viviamo una vita meravigliosa, elevando al cielo la nostra mente; per questo Cristo è stato condotto sulla Croce ed ha sofferto nella carne per attrarre in alto chi a lui canta:

 

Alliluia.

 

Possedendo la Divinità, l’unico Verbo che è prima dei secoli, tutto è venuto quaggiù e, nato dalla Vergine Madre ed apparso al mondo umile uomo, accettando la Croce, ha donato la vita a coloro che ad essa acclamano:

 

Salve, Croce arma della pace; salve, meta dei viandanti.

Salve, sapienza e sostegno dei salvati; salve, stoltezza e rovina dei perduti.

Salve, pianta dai buoni frutti, immortale e vivificante; salve, fiore che hai fiorito la nostra salvezza.

Salve, tu che unisci la terra e i cieli; salve, tu che illumini i cuori dei defunti.

Salve, tu per cui la corruzione è stata allontanata; salve, tu per cui è sparita la tristezza.

Salve, prosperità di numerosissimi beni; salve, vanto dagli infiniti nomi, dei fedeli.

 

Salve, Legno beato.

 

È caduta la profanissima falange dei demoni e la stirpe degli Ebrei è stata svergognata, vedendo la Croce adorata con affetto da tutti mentre per sempre fa sgorgare guarigioni per quelli che acclamano:

 

Alliluia.

 

È  stata respinta la moltitudine dei pensieri eretici quando sei rimasto conficcato sul legno, o Cristo; perché in realtà si stupiscono come Tu, sottoponendoli alla Croce hai evitato la corruzione; e noi glorificando la Resurrezione, acclamiamo:

 

Salve, altezza della divina Sapienza; salve, profondità della sua provvidenza.

Salve, ignoranza dei folli irrazionali; salve, perdizione dei fatidici stolti.

Salve, tu che manifesti la Resurrezione di Cristo; salve, tu che rinnovi la sua passione.

Salve, tu che hai sciolto la trasgressione dei progenitori; salve, tu che hai aperto le porte del Paradiso.

Salve, Croce, per tutti venerabile; salve, avversario delle nazioni infedeli.

Salve, Croce, medico degli ammalati; salve, soccorso di quanti sempre acclamano:

 

Salve, Legno beato.

 

Colui che regge il mondo, volendo salvare il mondo, in esso scese segretamente; anche se è Dio, subì per noi la Croce e per amore nostro accettò tutto; perciò, riscattandoci, sente da tutti:

 

Alliluia.

 

Ode 7.

 

L’Irmòs.

Non adorarono la creatura al posto del Creatore quelli che avevano la divina sapienza, ma calpestando coraggiosamente la minaccia del fuoco, cantavano gioiosi: Celebratissimo Signore e Dio dei Padri, tu sei benedetto.

 

Tropari.

 

Salve, ponte che fai salire dalla terra al cielo; salve, segno per cui la spada fiammeggiante si è ritirata e il Ladrone è venuto nel Paradiso gioendo e celebrando la tua potenza.

 

Salve, fonte di vita, decoro dei Sacerdoti, fondamento della nostra Chiesa e pace dell’universo; salve, richiamo di pentimento e custode della verginità; salve, legno dell’incoruttela.

Salve, rosa profumata, fiore che non appassisce, virgulto che hai germogliato la nostra salvezza; salve, tu che hai imbandito il pane della Vita; salve, cibo degli affamati e porto di coloro che sono sbattuti dalla tempesta.

 

Ti esaltano, o beata, i confini della terra acclamandoti: salve, carro di Dio su cui egli correva glorificato come un gigante impetuoso nel cielo, dall’abisso fino ai confini del cielo.

 

Salve, preziosa espiazione di tutti; salve, fondamento di tutto il mondo, Croce che innalzandoti, sollevi anche noi e il diavolo cade nel trabocchetto dell’Ade, preparato per lui.

 

Ode 8.

 

L’Irmòs.

Il segno che accoglie la divinità, allora prefigurato, ha salvato nell’abisso i fanciulli intemerati; ma ora, che si è attuato, convoca tutta la terra che salmeggia: celebrate, opere, il Signore e sovresaltatelo per tutti i secoli.

 

Tropari.

Tutti attingiamo riccamente dai fiumi della divina Croce del costato del Creatore fonte di salvezza e volentieri acclamiamo, cantando con fede: inneggiamo la santa Croce del Signore e sovresaltiamola per tutti i secoli.

 

Sei stata collocata come scala tra cielo e terra, bellissima Croce del Signore, perché noi uomini possiamo innalzarci verso il cielo grazie alla tua salita, cantando: celebriamo la Santa Croce e sovresaltiamola per tutti i secoli.

 

Tu sei il luogo in cui i piedi santi del Signore sono stati posti per la salvezza: perciò ti adoriamo, Croce splendente dell’Onnipotente, orgoglio degli asceti, risplendente bandiera della vittoria contro Beliar, talamo divino.

 

I morti ritrovano grazie a te la vita, perché tu hai portato l’uccisore della morte; i ciechi riacquistano la vista, le orecchie si schiudono, i demoni vengono scacciati, le passioni si allontanano, Croce del Signore, tesoriere di innumerevoli beni, chiave del Paradiso.

 

Ode 9.

 

L’Irmòs.

Ogni abitante della terra esulti nello spirito, recando la sua fiaccola, sia in festa la stirpe degli intelletti immateriali, celebrando la sacra solennità della Deipara ed acclami: salve, o beatissima, Madre di Dio pura, sempre Vergine.

 

Dirigi, secondo i comandamenti di Cristo, Croce beatissima, la vita di noi tuoi adoratori, perché possiamo acclamare: salve, redenzione della maledizione quando il Signore tese le braccia e sciolse la maledizione, donandoci la benedizione.

 

La tua gloria, o Croce, si è elevata su tutta la terra e ha riempito i cieli; perciò a te sempre acclamiamo; salve, tu per cui noi, popoli tutti siamo stati salvati adorando l’indivisibile Trinità, Padre, Figlio e Spirito.

 

Tu sei la Croce, per cui anticamente Mosè ha diviso il mare; tu sei il bastone di Aronne che ha prodotto le noci; tu sei il legno che ha addolcito le sorgenti di Mara; a te acclamiamo: salve, tu di cui hanno parlato i Profeti e da sola generi sempre prodigi.

 

Con tutta l’anima ti acclamiamo: salve, Croce Santissima, e segnamo noi stessi, le città e le navi e le cose sacre e tutte le imprese, incidendo il tuo nome divino, e confidando in te mettiamo in fuga.

 

Solleva, Cristo, noi tuo popolo che ti diamo culto e adoriamo la tua Croce vivificante e le tue tremende divine sofferenze; e distruggi gli oppositori perché tutti possano conoscere l’invincibile potenza della tua santa Croce.

 

Ti prego, Gesù longanime e misericordiosissimo, salvami per la grazia della tua Madre immacolata e per la divina potenza della Croce vivificante, che hai subito per salvare la creatura caduta che porta la tua immagine e somiglianza.

 

Quindi altre sei stanze.

Ti riconosciamo come inespugnabile e divina fortezza dell’ecumene, Croce vivificante; poiché tale ti ha costituito il Fattore del cielo e della terra tendendo le mani, insolita notizia, che insegna a tutti ad esclamare:

 

Salve, fondamento del timor di Dio; salve, vittoria della comunità.

Salve, tu che hai messo in fuga l’Amalek razionale; salve, tu che sei stata plasmata dalla mani di Giacobbe.

Salve, tu che hai riformato le antiche ombre; salve, hai riformato le voci profetiche.

Salve, tu che hai sollevato il Salvatore di tutti; salve, hai soppresso il corruttore delle anime.

Salve, tu per cui ci siamo uniti agli Angeli; salve, tu per cui siamo stati illuminati.

Salve, con onore noi ti veneriamo; salve, tu a cui diciamo, acclamando:

 

Salve, Legno beato.

 

Ogni inno che vuol accompagnare l’infinito numero dei tuoi prodigi viene meno; perché, o Croce santa, anche se ti offrissimo numerose lodi non faremo mai cosa degna di quanto hai largito a noi, perciò dunque esclamiamo:

 

Alliluia.

 

A coloro che stanno nelle tenebre, questa Croce donatrice di vita dona luminoso splendore: perché ha fatto conoscere la luce immateriale e a tutti porta la fiaccola della divina sapienza e ora innalzandosi eleva il nostro intelletto per cantare queste cose:

 

Salve, splendore che compari a quelli che sono nelle tenebre; salve, stella che rischiari il mondo.

Salve, fulmine che indebolisci i nemici di Cristo; salve, tuono che stordisci gli infedeli.

Salve, tu che hai reso splendidi i cori degli Ortodossi; salve, tu che hai demolito gli altari degli idoli.

Salve, tu per cui è apparso il segno nel cielo; salve, tu per cui la grazia opprime le malvagità.

Salve, tu che sigilli la mortificazione della carne; salve, tu che uccidi il risveglio della passioni.

Salve, tu su cui Cristo fu crocifisso; salve, tu per cui tutto il mondo si è salvato.

 

Salve, Legno beato.

 

Volendo perdonare gli uomini, Cristo tende le mani sul legno e convoca tutte le nazioni e dona il regno dei cieli a tutti quelli che giustamente celebrano l’inno e con fede acclamano:

 

Alliluia.

 

Inneggiandoti, ti esaltiamo per amore quale legno animato del Signore; perché essendo stato confitto nella carne su di te, il Signore delle potenze ha santificato, ha glorificato ed ha insegnato ad esclamare a te queste cose:

 

Salve, Croce, spada spirituale; salve, sguardo santo dei Santi.

Salve, proclama dei Profeti e dei Giusti; salve, splendido stratagemma di Cristo.

Salve, bellezza e diadema dei re devoti; salve, potenza e fortezza dei pii sacerdoti.

Salve, glorioso ornamento della verità; salve, felicissimo rifugio della salvezza.

Salve, gioioso profumo di tutti; salve, tu che mandi in esilio i figli di Agar.

Salve, lampada della luce pura; salve, gioia dell’anima mia.

 

Salve, Legno beato.

 

O legno da tutti esaltato, tu che hai portato il Verbo, il più santo dei Santi (3 volte), accetta le nostre suppliche e libera tutti noi da ogni sventura e preserva dall’eterna condanna quelli che a te esclamano:

 

Alliluia.

 

E di nuovo: “Angeli dal cielo” e il kontàkion: “O Croce beatissima”.

 

 

 

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