CANONE, KONTAKION E INNI
dei santi Calogero, Gregorio e Demetrio in Cranio di Sicilia

 

Mese di Giugno 18; Memoria dei Beati Padri nostri Calogero, Gregorio e Demetrio in Cranio di Sicilia.

 

Poema di Sergio

 

Ode I.

Stichi. Tono Plagale IV. Secondo il verso: “O miracolo stupefacente”.

1. O Calogero, padre dal cuore ripieno di Dio, tu cancellasti in te del tutto gli stimoli delle passioni mediante una grande continenza e una costante preghiera e, avendo ricevuto la grazia dell’impassibilità, divenisti dimora del Santo Spirito; perciò tu, o beatissimo, scacci sempre gli spiriti maligni, tanto da vivo quanto dopo morte.

 

2. O Calogero, padre dal cuore ripieno di Dio, tu soccorrendo sempre coloro che fanno ricorso a te, ti sei guadagnato giustamente il titolo di imitatore di Abramo; tu possedesti la fortezza di Giobbe nei travagli ed emulasti realmente la mitezza di Davide, tu conducesti sulla terra una vita angelica, (e perciò) conseguisti la beatitudine suprema, sicché tu ora preghi per noi.

 

3. O santo padre Calogero, tu ti ritirasti in una spelonca per amore della vera vita non avendo nessuna paura degli assalti del nemico sferrati con percosse e vani strepiti, o Santo; ma tu li respingesti con le tue preghiere, o Anima forte dimorante nella solitudine; per questo motivo, ora noi tutti ti celebriamo proclamandoti beato.

 

Gloria. E ora.

 

Stesso tono. Teotochio.

4. O miracolo stupefacente! Come mai contenesti nel tuo seno il Dio dell’universo? Come mai portasti come bambino il Creatore di tutto il mondo? La tua gravidanza, che supera ogni comprensione, lascia stupefatti la mente e l’intelletto, o beatissima Madre di Dio senza macchia; perciò supplicalo continuamente di aver pietà di noi.

 

Ode II.

Altro stico. Tono II. Secondo il verso: “Casa di Efrata”.

5. Lodiamo con inni, o fedeli, Calogero insieme con Demetrio e il divino Gregorio: che sono ad intercedere sempre per noi.

 

Verso: “Si glorieranno i Santi”.

 

6. Nessun altro dei Santi Padri mostrò sulla terra come te, o beatissimo, la presenza di Dio mediante i sudori dell’ascesi.

 

Verso: “Le lodi di Dio in bocca”.

 

6. Per le suppliche del divino Calogero, preserva incolume dal male, o Dio, per le preghiere sante di lui, questo nostro gregge.

 

Teotochio: “Santissima Madre di Dio, salvaci”.

7. O sola Imperatrice, o sola Madre di Dio, o sola salvezza del mondo, per le preghiere dei tuoi Santi tienici sempre sotto la tua protezione.

 

Ode III.

Gloria. E ora. Tono II.

8. Oggi la folla dei monaci s’è adunata lietamente; oggi essi glorificano il santo Pastore. Il popolo dei santi si rallegra, e l’orda dei demoni s’è eclissata, mentre la loro dimora fu distrutta, e noi fummo innalzati fino al cielo; perciò, levando inni, gridiamo e diciamo: “Per le preghiere dei tuoi Santi, salvaci, Signore”.

 

Tropario. Tono plagale IV; ripetendo.

9. Coi ruscelli delle tue lacrime rendesti fertile il suolo del deserto e coi gemiti profondi facesti fruttificare al centuplo le tue fatiche; e divenisti un faro per il mondo intero irradiando luce coi miracoli, o Calogero nostro Padre; intercedi presso Cristo Dio affinché salvi le nostre anime.

 

Gloria. E ora.

 

Teotochio stesso tono: “O tu che per noi nascesti da una Vergine”. Questo stesso fino a “Dio Signore”; dopo la sticologia, catisma; tono II.

10. Tu sei stato onorato come vero amico del Signore; coi digiuni e le preghiere il tuo potere si rafforzò infatti assai, sicché tu sconfiggesti l’Insidiatore e i suoi collaboratori, o Calogero miracoloso; per questo, supplica per noi il Signore.

 

Gloria. Alla fine: E ora.

 

Teotochio.

11. Quando mai si è sentito dire che una madre fosse vergine? E quale vergine fu riconosciuta madre? Tutto ciò che ti riguarda, o Madre di Dio, è straordinario; per questo ti magnifichiamo con fede.

 

Ode IV.

Inoltre il Pentecostòn; poi il canone di san Calogero nel tono IV, ode prima. Irmo.

12. O Tu che fosti generato da una Vergine, Ti prego di sommergere nell’abisso della impassibilità le tre parti della mia anima, che mi tiranneggiano con violenza, affinché io, come appeso a un patibolo mediante la mortificazione del mio corpo, possa cantarti un inno di vittoria.

 

Canone. C’è l’acrostico. Tono IV. “Potenti capi di Stato”.

13. Illumina il mio spirito e la mia mente, o Salvatore, per celebrare con inni l’asceta Calogero, o Cristo, tu che sei luce intramontabile, affinché io, per sua intercessione, sia degno di ricevere da Te il perdono dei miei peccati.

 

14. Poiché tu sei stato guaritore di anime e di corpi per coloro che accorrono con fede nella tua chiesa, guarisci presto, o saggio e pio Calogero, anche le passioni della mia anima, accettando, o Padre, le lodi che ti innalzo io, tuo servo.

 

Gloria.

 

15. Avendo tu lasciato la terra patria di Calcedonia dopo esserti adoperato contro il funesto culto senza legge, ti fermasti, o Padre, in Sicilia e, insieme con il profeta Gregorio, ti mettesti ad insegnare ad adorare in modo ortodosso la Trinità divina.

 

E ora.

 

Teotochio.

16. Tu generasti il Verbo di Dio in maniera incomprensibile, così come Egli si compiacque venendo prima generato da Lui; o Signora ignara di nozze, non cessare di intercedere per il mondo affinché sia liberato da ogni genere di male.

 

Ode V.

“Dall’alto scendesti volutamente sulla terra”

17. Affrettiamoci a recarci a gara nella grotta, fratelli, e vedremo meraviglie dove il Santo soleva ritirarsi e mettere in fuga le falangi dei demoni; per quelli che vi accorrono essa rigurgita di rimedi per i mali.

 

18. La tua fama si diffuse per tutta la terra, o Calogero mirabile in tutto; tu infatti abbandonasti questo mondo corruttibile e, presa sulle tue spalle la croce, abbattesti il Serpente sorgente di mali; perciò ti celebriamo con inni.

 

Gloria.

 

19. Rimedi a torrenti vogliate concederci, o Gregorio famosissimo, Demetrio ammirabilissimo, Calogero dal cuore ripieno di Dio, voi martiri gloriosamente vittoriosi, santi di Dio, nostri protettori.

 

E ora.

 

Teotochio.

20. Avendo generato Dio, tu sei porto, difesa dei tuoi servi, o Tuttapura Vergine Madre; perciò anch’io, servo inetto, mi prostro a te, Signora: aiutami e liberami dalle tribolazioni.

 

Ode VI.

Carisma. Tono I. “Presso la tua tomba, o Salvatore”.

21. Tu salisti sul monte della contemplazione e dell’azione con saggezza, o Beatissimo, e quindi continui a risplendere come il sole in Sicilia coi raggi dei miracoli, o del tutto Ammirevole; perciò noi oggi, celebrando la tua memoria luminosa, inneggiamo a te con fede, o Calogero dal cuore ripieno di Dio.

 

22. Scuotiti, o anima, dal sonno dell’indolenza e accendi la lampada risplendente della penitenza ed esci dall’agitazione di questa vita dall’incontro dello sposo immortale, dicendo: “Accoglimi e non respingermi, o Verbo, per le preghiere di Colei che ti partorì”.

 

Ode quarta. “O tu che siedi nella gloria”.

23. Essendo scoppiata nel territorio di Calcedonia la persecuzione suggerita dall’empia depravazione, il gerarca Gregorio raccolse i servi della santa Trinità; saliti su una nave, fuggirono di nascosto verso un’isola.

 

24. Il gran santo Gregorio, essendo gerarca, avendo preso con sé il celebre diacono della chiesa Demetrio e moltissimi altri santi, fra i quali il nostro Calogero, navigò felicemente.

 

Gloria.

 

25. Non per sfuggire ai patimenti – non sia mai! – ma per annunziare a tutti la potenza della Trinità, essi sbarcarono insieme a Lilibeo e si separarono per mettersi a predicare.

 

E ora.

 

Teotochio.

26. O Vergine inesperta di nozze, presidio e vanto di coloro che ti inneggiano, salva i fedeli che ti supplicano, e liberali da ogni miseria, tu che hai generato, come Egli si compiacque, Dio nella carne.

 

Ode VII.

Ode quinta. “Ora risorgerò secondo le profezie”.

27. Calogero, questo asceta inflessibile e grande, occupò una grotta e purificando con la preghiera quel covo di demoni, col potere della croce li cacciò nei recessi dell’inferno.

 

28. Anche oggi su tutti i fedeli risplende più del sole questo Santo moltiplicando le guarigioni per coloro che accorrono con fede al suo santuario e celebrano la sua splendida e santa festa.

 

Gloria.

 

29. Ricordati nelle tue preghiere, o santo Padre Calogero, di tutti i fedeli che celebrano la tua memoria degna di canto, e liberali dalla peste, dai pericoli incombenti, dai castighi e dall’assedio.

 

E ora.

 

Teotochio.

30. Guarda le miserie e le grandi tribolazioni di noi tuoi servi, o unica buona, Madre di Dio, e rivolgi subito preghiere a tuo Figlio perché ci liberi dalla servitù dei figli d’Ismaele.

Ode VIII.

Ode sesta. “Son giunto in fondo al mare”

31. Mediante la continenza tu, o Padre, mortificasti le passioni della carne; emulando lo zelo del divino Elia, scacciasti, sgominasti con fermezza, o Anima forte, la perversione spirituale di Gezabele.

 

32. Il profeta Davide, l’antenato di Dio, già cantava anticamente: “Ecco, errando, sono fuggito lontano”; tu, o Padre, avendo imitato fedelmente anche lui, approdasti nell’Isola.

 

Gloria

 

33. Chinati verso di noi che celebriamo la tua gloriosa memoria, e, vedendo la nostra oppressione, o anima ripiena di Dio, porgi suppliche a Colui che è il solo Misericordioso e Dio, affinché ci liberi dall’assalto dei nemici.

 

E ora.

 

Teotochio.

34. O Signora inneggiatissima, o Vergine che generasti Dio come Egli si compiacque, scongiuralo di concedere il perdono dei peccati a coloro che ti inneggiano.

 

Ode IX.

Kontakion. Tono IV. “Verso ciò fosti rivelato.”

25a. Festeggiando oggi la sacra memoria di Calogero con canti, diamo gloria a Cristo, a lui che gli concede la grazia dei miracoli per guarire le infermità.

 

26a. Voi, o Teofori, ci concedete veramente giorno per giorno una fiumana di rimedi, o gerarca Gregorio e Demetrio, o rinomatissimi martiri invitti di Cristo; mentre il vostro compagno Calogero, emulo nell’amare il Signore, porge certamente rimedi agli ammalati, intercedendo presto insieme a voi per il nostro gregge.

 

Ode settima. “Tre giovani a Babilonia”.

27a. Come farò a celebrarti con inni io, misero e infelice, o beatissimo Calogero? Ma accogli quest’inno di me; indegno tuo servo, ed anche me che ne sono l’autore.

 

28a. Portando sulle spalle come un’asta la croce di Gesù , tu, o Calogero glorioso, abbattesti l’errore degli atei; e ora, con la tua potenza, scacci i demoni, o sempre degno di ricordo.

 

Gloria.

 

29a. Noi che con fede celebriamo la tua santa, luminosa e famosa festa, inneggiando gridiamo a Cristo: “Benedetto sei, Signore, tu che glorifichi i tuoi Santi!”.

 

E ora.

 

Teotochio.

30a. Come sai, o Salvatore, tu solo fosti generato ineffabilmente dalla Vergine per tuo volere; per le preghiere bene accette di Lei, libera da ogni male coloro che ti adorano con fede.

 

Ode X.

Ode ottava. “Redentore del mondo”.

31a. Tu imitasti bene, o Santo, l’antico padre Abramo; infatti, avendo lasciata  la patria ed abitato in una grotta di Sicilia, benedici ininterrottamente il Signore.

 

32a. Tutti amici tu facesti, o Beato, degli insegnamenti di Dio, sia illuminandoli fedelmente con la tua luce della fede sia insegnando loro a salmeggiare: “Opere tutte benedite e lodate il Signore”.

 

Gloria.

 

33a. Con la tua costanza, o ammirabilissimo Calogero, ti acquistasti il premio; affidasti infatti il tuo spirito alle mani di Dio salmeggiando continuamente: “Benedite ed inneggiate il Signore”.

 

E ora.

 

Teotochio.

34a. Si adempirono le profezie dei profeti, o Madre di Dio; tu infatti fosti monte e trono, e Gloriosa, la Porta non varcata, da cui entrò e uscì soltanto Colui che è nostro Dio.

 

Ode XI.

Ode nona. “Segreto immacolato di Dio”

35. Con la forza di Dio dominatore assoluto dell’universo, abbattesti il potere dell’Avversario, o Padre sapiente; perciò tu, o glorioso, avendo ricevuto sul tuo capo un diadema, continui a godere del riposo.

 

36. Volgi il tuo sguardo, Signore, dal cielo e (…) guarda l’umiliazione di noi tuoi servi; per le preghiere del tuo Santo, abbassa la superbia dei nemici e concedici presto la pace.

 

Gloria.

 

37. Chiedi, o san Calogero, che venga donata sempre una forza invincibile contro le passioni a chi canta le tue lodi e a tutti coloro che con fede frequentano il tuo tempio, come pure ai sovrani ortodossi.

 

38. Sei tutta desiderio e dolcezza per coloro che ti adorano con fede, o Trinità sovradivina, Padre, Figlio e Santo Spirito; tu che sei esaltata con inni nell’Unità della divinità, salvaci tutti.

 

Ode XII.

Illuminazione. “Donne faceste sentire”.

39. O splendida solennità! Oggi la memoria del Santo irradia della sua luce le menti dei fedeli. Su, o fedeli, facciamo festa lietamente cantando e invochiamo colui che supplica senza posa il Salvatore per noi.

 

Alle Lodi. “La casa di Efrata”.

40. Lodiamo con inni, o fedeli, Calogero insieme con Demetrio e il divino Gregorio: essi intercedono sempre per noi.

 

Teotochio

41. Il tuo mistero, o pura, non può comprenderlo né un’intelligenza celeste e nemmeno certo una semplicemente umana; esso infatti si presenta inesprimibile ed a tutti inafferrabile, poiché, o Madre di Dio, il Verbo di Dio, pur essendo infinito, si compiacque d’esser contenuto in te.

 

Ode XIII.

Alle Lodi. “Ogni respiro”. Diciamo quattro versi. Stichirà simili. Tono plagale II, conforme a “Dopo tre giorni risuscitasti, o Cristo”.

42. Noi fedeli, esaltando debitamente le lotte dei saggi asceti, le fatiche dei soldati di Cristo Gregorio, Calogero e Demetrio, gridiamo al Signore: “Per le loro suppliche, liberaci da ogni pena”.

 

Simile.

43. Una grande pace ci è stata concessa da Dio, o fortissimi, anche perché voi superaste la tempesta delle avversità, o Padri santissimi, soldati coraggiosi e intercessori per coloro che vi celebrano.

 

Simile.

44. Vi esercitaste conformemente alla legge, o Saggi, e diveniste sapientissimi agli occhi di Dio; foste noti come altre dimore del Creatore del mondo, luminari portatori di Dio, martiri della Chiesa, ornamento dei Santi.

 

45. Nessun altro dei Santi Padri mostrò sulla terra come te, o Beatissimo, la presenza di Dio mediante i sudori dell’ascesi.

 

46. Per le suppliche del divino Calogero, preserva, o Dio, dal male questo nostro gregge insieme con questo suo pastore.

 

Teotochio. “Santissima Madre di Dio, salvaci”.

47. O sola Imperatrice, o sola Madre di Dio, o sola salvezza del mondo, per le preghiere dei Santi Martiri tienici sempre sotto la tua protezione.

 

Gloria. E ora.

 

Ode XIV.

Tono II.

48. Oggi la folla dei monaci s’è adunata lietamente; oggi essi glorificano il santo Pastore. Il popolo santo si rallegra, e l’orda dei demoni s’è eclissata, mentre la loro dimora fu distrutta, e noi fummo innalzati fino al cielo; perciò, levando inni, gridiamo e diciamo: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli”.

 

Macarismi. Tono IV. “Mediante il legno Adamo”.

49. Come vero asceta di Cristo, tu, o Beato, fosti coronato; infatti con la mortificazione purificasti l’occhio dell’anima e quindi fosti fatto degno di vedere Dio che tu amavi e che una volta Mosè aveva visto; da Lui pure tu ricevesti, o Calogero, la grazia dei tuoi miracoli, mediante i quali ti sei fatto conoscere da noi, che ti celebriamo con canti.

 

50. Su, o fedeli tutti quanti, totalmente intenti alla celebrazione della festa, contempliamo le meraviglie di lui; infatti il grande Calogero santificò la grotta scacciandone via lontano tutti i demoni e la trasformò in un santo tempio di Cristo, nel quale libera da ogni specie di male coloro che celebrano la sua memoria.

 

51. Tu fosti fatto veramente degno di ricevere i carismi dello Spirito, o Padre, e premi i fedeli che celebrano la tua santa memoria elargendo loro pace e misericordia; liberandoli inoltre da ogni pericolo, o Calogero glorioso, tu li conduci con le tue preghiere alla luce senza tramonto, o Beatissimo.

 

52. Santo padre Calogero, tu prendendo sulle spalle il giogo di Cristo, venisti nella grotta, non avendo nessuna paura degli assalti del nemico sferrati con percosse e vani strepiti, o Santo; ma tu li respingevi con le tue preghiere, o Anima forte, vanto degli asceti; perciò supplica senza posa Cristo affinché abbia pietà di noi.

 

Fine dell’ufficio del nostro santo padre e taumaturgo Calogero. Amìn.

 

* * *

 

Carme di Sergio del Cronio su san Calogero

 

1. Con la forza della sacrosanta Croce uccidesti il serpente, o grandissimo san Calogero, ed estirpasti l’errore degli idoli, e partito per la Sicilia brillasti per i miracoli.

 

2. Per quelli, che con fede accorrono alla tua grotta, tu fai scaturire il favore di numerose guarigioni, e facendo essi con sicurezza l’esperienza del prodigio del sudore, rendono grazie imperiture a Dio, o san Calogero.

 

Intanto, con le tue gradite ed accette preghiere, rendi degno me, che ne sono indegno, di lodarti a ragione; tu, infatti, ti mostri difensore, ausiliatore ed incline ai favori per quanti hanno deciso di onorarti con animo ardente.

 

3. Dall’oriente approdasti in Sicilia, o straordinario Padre, come abbiamo appreso da molti maggiori, insieme con Gregorio, tuo arcigerarca, o san Calogero, poiché detestavi la superstizione eccessivamente grande.

 

Se quegli ebbe in merito di bere il calice per Cristo, tu avesti il tuo nella grotta; intercedi per i tuoi figli che onorano la tua memoria.

 

4. Senza dubbio, ogni giorno voi riversate su di noi torrenti di guarigioni, o grandissimi Padri Gregorio, gerarca, e Demetrio, celeberrimi, e martiri invitti di Cristo, strumento del quale, Calogero, grandemente amorevole per le popolazioni, porge aiuto efficace agli ammalati.

 

Da: F. TERRIZZI s. j., S. CALOGERO. PAGINE D’ARCHIVIO I, Basilica di S. Calogero, Sciacca 1987, p. 63-72.

 

 

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