ELEMENTI NATURALI, ELEMENTI SIMBOLICI NELLA LITURGIA ORTODOSSA.

 

La benedizione del pane: lartoclasia

Cristo con la sua morte e risurrezione ha manifestato la sua volontà ricapitolando tutto il creato in sé. Questa cristificazione, che non avviene senza il consenso umano, tocca in primo luogo l’uomo e, in seguito, tutto il mondo. Ogni cosa è resa Cristo e trasfigurata, venendo incorporata all’interno della Chiesa che, come dice San Massimo il Confessore, racchiude tutto l’universo.

S.S. il Patriarca Bartolomeo mentre crea il sacro Myron

 La Liturgia, nel peregrinare terreno della Chiesa, è icona di quest’incorporazione. Non è dunque un caso che l’Eucaristia sia fatta utilizzando del pane e del vino: frutto del grano e frutto della vite. Questi elementi naturali vengono santificati e "cristificati". Ciò che la Chiesa tocca e utilizza in nome di Cristo diviene, in tal modo, tramite d’una forza non naturale, di un’energia divina increata che è definita con il termine di Grazia. Gli elementi naturali che se ne rendono tramite vengono consacrati o semplicemente benedetti. Il loro significato originale non viene soppresso ma amplificato perché viene posto all’interno di un orizzonte salvifico: è Dio che ha voluto utilizzare questi elementi per partecipare all’uomo il suo aiuto e comunicargli la sua forza. Quindi, quando il pane viene consacrato con l’invocazione dello Spirito, non è il semplice ricordo dell’ultima cena che si ripresenta. Avviene qualcosa di particolare per cui quel pane diviene Corpo e quel vino divine Sangue di Cristo. Naturalmente il pane non viene solo utilizzato per l’Eucaristia. Esiste, infatti, un rito in cui il pane non viene consacrato ma semplicemente benedetto: l’artoclasia. Il pane benedetto reca con sé il ricordo e la grazia di una particolare festa liturgica. L’artoclasia è inserita nel Vespro delle Grandi Veglie perché, in antico, si usava fare un pasto notturno per sostenere i fedeli prima dell’inizio della nottata di preghiera.


La profumazione del Sacro Myron. Le essenze impiegate sono 52!

La consacrazione o la benedizione riguardano anche un altro elemento naturale: l’olio. Quando esso viene benedetto, è utilizzato per benedire un malato. In quel momento non avviene una semplice unzione. Avviene l’infusione d’una forza spirituale che giova anche al corpo.

Nella Chiesa Ortodossa viene utilizzato l’olio d’oliva benedetto (eycheleon) per amministrare il sacramento degli infermi il cui scopo è una guarigione fisica e spirituale. Il sacramento può essere conferito in casa o in chiesa. Nel typikon greco, questo sacramento viene amministrato la sera del Mercoledì Santo a tutti i presenti ungendo alcune parti del corpo.

Sempre d’olio d’oliva è composto il Sacro Myron o Crisma. È un olio che viene creato ogni dieci anni. Nonostante tutto questo tempo l’olio consacrato non inacidisce o invecchia. Non tutti i vescovi lo possono produrre ma solamente i Patriarchi. È profumato con 52 profumazioni e inizia ad essere preparato dalla Domenica delle Palme. Tre giorni dopo è pronto e viene distribuito a tutti gli arcivescovi e vescovi giunti per poterlo diffondere, a sua volta, nelle loro chiese. Per tre giorni l’olio è contenuto in ampi raccoglitori ed è mantenuto in ebollizione. Ogni giorno vengono fatte su di esso delle preghiere particolari e vengono aggiunte ulteriori profumazioni. Quest’olio, segno di splendore e di forza, servirà per ungere i nuovi altari, i muri della chiesa nei quattro punti cardinali, conferire la cresima ai neobattezzati. Nell’uso greco con il myron serve pure per le icone quando vengono consacrate dall’Archierea e per consacrare il calice ed il Discos. Un tempo veniva utilizzato per consacrare l’imperatore.

Benedizione di un nuovo edificio

Con il suo battesimo nel giordano, Gesù Cristo ha manifestato la sua volontà di utilizzare l’acqua per il Sacramento o Mistero principale che stabilisce l’ingresso nella vita cristiana. L’acqua, non meno degli altri elementi, ha delle preghiere consacratorie che ricordano il battesimo nel Giordano di Cristo. Questo elemento primordiale segno di purificazione entra da allora a far parte del mondo simbolico cristiano. La Chiesa Ortodossa conosce due tipi di benedizioni dell’acqua (aghiasmos): la piccola e la grande. Il piccolo aghiasmos viene fatto per le molte occasioni che prevedono la benedizione di una casa, un ufficio, una macchina, degli animali... Il grande aghiasmos viene fatto il giorno della Teofania o Manifestazione di Cristo (6 gennaio). Al termine della Divina Liturgia viene benedetta l’acqua con la quale vengono, poi, aspersi i fedeli. Lo stesso giorno, il Patriarca di Gerusalemme si reca nel punto meno profondo del Giordano e, dopo aver fatto alcune preghiere previste per l’occasione, lancia una corona di fiori che risale per qualche minuto la corrente del fiume. Questo inusuale e inspiegabile fatto, come quello del fuoco santo, avviene ogni anno.

Grande Aghiasmos al termine della Divina Liturgia della Teofania

Pubblicato originariamente in: http://digilander.libero.it/ortodossia/elementi%20simbolici.htm

 

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