p. Seraphim Rose

 

L’Apocalisse: un Libro di Misteri

 

Discorso tenuto all’eremo ortodosso di Platina (California) nell’estate del 1980, come introduzione a un corso della New Valaam Theological Academy sul Libro dell’Apocalisse. Il corso usava come base il commentario all’Apocalisse, scritto dall’Arcivescovo Averky (Taushev) di Jordanville (pubblicato nel 1985, e ristampato nel 1995). L’articolo nella sua versione originale è reperibile in The Orthodox Word, Vol. 34, n. 3-4 (200-201), Maggio-Agosto 1998.

 

 

1. L’approccio sbagliato

 

I nostri tempi – il ventesimo secolo, e soprattutto l’ultima parte del ventesimo secolo – sono, più che mai, tempi apocalittici, vale a dire tempi in cui vi sono eventi tanto grandi da far sembrare alle porte la fine del mondo. A causa della natura delle invenzioni dei nostri tempi, anche le persone più realistiche e concrete parlano della possibilità dell’annientamento di intere nazioni, e anche di tutta l’umanità, sia a causa di armi come le bombe termonucleari, sia per la produzione di mostri moderni, attraverso l’inquinamento, gli esperimenti chimici e biologici, e così via.

Con un simile carattere dei nostri tempi, non è sorprendente che il Libro dell’Apocalisse sia ora più popolare che mai. Così, iniziando questo studio, vorrei dare un’indicazione su come dovremmo affrontare questo Libro. Oggi la maggior parte degli studi e volumi che trattano di questo Libro sono molto superficiali. Uno dei libri più popolari in materia è The Late Great Planet Earth (Il defunto grande pianeta Terra) di Hal Lindsey, un protestante evangelico. Sulla copertina dice “Uno sguardo penetrante su incredibili profezie che coinvolgono questa generazione.” Parla di Israele, della Russia, di Gog e Magog, della fine del mondo, e della guerra nucleare. A leggere tutte queste cose, si resta un po’ storditi. Quanto al tono, è scritto alla leggera: “La Russia è un Gog”, “Qual’è il tuo gioco, Gog?”, e cose simili. È molto facile, a un livello superficiale, farsi assorbire da questo libro. Quando lo finisci, sei tutto eccitato per ciò che sta accadendo. Compaiono frasi come “Guardate l’Iran”, e “Osservate ciò che farà in seguito la Russia.” Vi si dice che quando le dieci nazioni si uniranno in Europa – e cioè, quando la decima nazione entrerà nel Mercato Comune – quello è il segno da osservare, poiché si tratta delle dieci corna della Bestia. Il re del Nord è ovviamente la Russia; l’Egitto è il re del Sud; la Cina è il re dell’Est, etc. Dopo un po’ ti senti stordito: il tono di eccitazione creato da un simile libro non è il tono giusto per una persona che sta studiando le Scritture. È più a livello di cinema o di televisione. Lo stesso linguaggio usato dall’autore è da conversazione leggera. L’intero approccio non ti aiuta di fatto a capire lo scopo di questo libro; ti aiuta solo ad emozionarti. Alcune delle cose di cui parla potrebbero essere vere. Chi lo sa? La Russia potrebbe essere il re del Nord, ma questo è un punto secondario. Egli fa di queste cose i temi principali, ed esse non lo sono. Il tema principale è qualcosa di completamente diverso.

Questa non è la ragione per cui dovremmo leggere il libro dell’Apocalisse. Conosco persone che lo hanno letto e si sono molto emozionate per tutta la lettura: lo hanno letto tutto in una sera, ma alla fine non vi hanno trovato alcun cibo spirituale. Nella loro eccitazione, sono pronti ad andare a vedere cosa farà la Russia, e chi farà saltare chi altro. Dal punto di vista spirituale, non ne hanno tratto alcun vantaggio, perché non fanno altro che indulgere in indovinelli e congetture, e questo non è lo scopo del libro.

 

 

2. Rivelazione di Misteri

 

Pertanto, dobbiamo affrontare questo libro, così come tutta la profezia biblica, in un modo del tutto differente. Dobbiamo chiederci: perché leggiamo un libro come l’Apocalisse? Dobbiamo dapprima cercare di capire lo scopo per cui il libro fu scritto; È un libro di Misteri, si può dire. I Misteri sono cose profonde che sono collegate con il principio e la fine di tutte le cose, con lo scopo ultimo del mondo e dell’umanità, e con l’apertura del Regno eterno di Dio. Nelle Scritture, questa parola appare molte volte. Nelle funzioni della nostra Chiesa, parliamo del “Mistero che fu prima dei tempi e che è ignoto agli angeli”, vale a dire, il Mistero dell’Incarnazione di Dio. Cose come il Mostro di Loch Ness o il Triangolo delle Bermude non sono Misteri. Sono enigmi o cose strane e “misteriose,” ma non sono Misteri nel senso in cui le Scritture parlano di Misteri. Il “Mistero nascosto prima dei secoli,” d’altro canto, è il Mistero della nostra salvezza, la redenzione per mezzo di Gesù Cristo venuto in questo mondo. È qualcosa in questo mondo che già ci porta in un mondo differente, l’imperituro Regno di Dio.

Leggiamo pure nelle Scritture, inclusa l’Apocalisse, del Mistero dell’Iniquità (2 Ts 2:7, Ap 17:5). Anche questo è qualcosa di molto profondo, perché, in un certo modo, è l’opposto del Mistero nascosto nei secoli: è il mistero dell’opera del diavolo nel mondo. Anche il diavolo ha un regno imperituro: egli vuole portare tutti nell’abisso dell’inferno. Perciò, il compimento del suo piano sulla terra è come un mistero, poiché inizia in questo mondo e porta altrove, nell’abisso senza fondo.

Così, dobbiamo leggere questo libro come un resoconto dei misteri del futuro dell’umanità e della fine del mondo. Se esaminate la storia, non ne vedete esattamente l’inizio o la fine. Studiate il sorgere delle nazioni, la caduta dei regni, e da nessuna parte nella storia leggerete di un tempo in cui tutto giunge improvvisamente alla fine. Questo libro, tuttavia, parla di ciò che accade quando tutta la storia giunge alla fine, quando non ci sarà più storia. Questo è l’elemento di Mistero che ci porta nell’altro mondo, nella nuova era.

 

 

3. Consolazione per la Chiesa sofferente

 

Il proposito per cui fu scritto questo Libro è dato nel suo primo verso. È di “mostrare ai suoi servi (i servi di Cristo) le cose che debbono accadere tra breve.” Quindi, il soggetto dell’Apocalisse è una descrizione mistica del fato futuro della Chiesa di Cristo e di tutto il mondo. Vi sono descritti la battaglia della Chiesa contro i suoi nemici, in particolare il diavolo, e il suo trionfo su tutti i nemici. Questa è una grande consolazione, soprattutto in tempi di persecuzioni e di scoraggiamento per i cristiani, come per esempio i nostri tempi. Attraverso questo libro, gli eventi storici che vediamo attorno a noi sono posti nel contesto dell’intera battaglia della Chiesa contro le potenze del male, e della vittoria finale della Chiesa e dell’apertura del Regno eterno dei Cieli.

Chiunque abbia letto le storie della Chiesa delle Catacombe in Russia saprà che molti ne parlano nei termini della donna fuggita nel deserto negli ultimi tempi (Ap 12:6,14). Essi vedono se stessi in tempi apocalittici. Poiché l’intera società è governata dall’ateismo, e non v’è alcuna consolazione per un cristiano, ed essi stessi sono perseguitati e nascosti, le immagini di questo libro dell’Apocalisse sono molto consolanti. Esse mostrano che, nonostante il nemico abbia conquistato tutta la società, alla fine la Chiesa trionferà. Perciò le persone che leggono questo libro in tempi simili, sotto grandi difficoltà e persecuzioni, ne traggono forza per la loro difficile prova. Quando le potenze del male prendono una forma così potente come quella dei governi atei di oggi, è molto facile che le persone abbandonino la lotta, se non hanno un quadro del significato della loro prova, il significato del fatto che il male sembra trionfare in questo mondo, e la conoscenza che la Chiesa di Cristo alla fine trionferà. Così questo libro è stato letto e compreso dai cristiani soprattutto in tempi di grandi prove e persecuzioni; ma è stato letto dagli eretici in modo molto sbagliato, perché anch’essi lo leggono in tempi di persecuzione, e, non avendone una profonda e mistica comprensione, si lasciano trasportare dalle immagini, creano ogni sorta di nuove dottrine contrastanti con l’intero insegnamento della Chiesa, e alla fine sbagliano strada. Trovano, per esempio, che il numero 666 si riferisce a questa o a quella persona, o al Papa di Roma, o a qualcun altro, e pertanto tutto acquista un senso in tali termini; e quando la storia prova che quei termini non sono veri, le dottrine crollano. Naturalmente, quello non è il modo di leggere questo libro.

 

 

4. Il pericolo di confidare nelle proprie opinioni

 

Così non dobbiamo farci trasportare dalle immagini particolari di questo Libro, che sono estremamente vivide e drammatiche: bestie e draghi e donne nel cielo e così via. Non dobbiamo trarre alcuna conclusione di fantasia personale. È importante che non ci limitiamo a leggere e raccogliere e interpretare secondo quanto ci viene in testa. Dobbiamo leggere il libro nel contesto di tutta la Sacra Scrittura e dell’interpretazione che ne dà la Chiesa. Dev’essere letto in primo luogo assieme a un regolare nutrimento spirituale, da fedeli ortodossi che frequentano la Chiesa, pregano ogni giorno, ricevono i Sacramenti, leggono le Sacre Scritture (e non soltanto questo libro delle Sacre Scritture) e altri libri spirituali. Se è presente un regime completo di vita cristiana, e se il nostro cristianesimo ortodosso è uno sforzo cosciente mantenuto quotidianamente al nostro livello – vale a dire, dicendo almeno alcune preghiere e leggendo alcuni brani delle Scritture ogni giorno, consapevoli di essere cristiani impegnati in una lotta – allora non saremo sopraffatti da qualche nuova catastrofe che giunge nella nostra vita, o interpretando in modo errato qualche immagine di questo libro, e finendo traviati.

Soprattutto, dobbiamo leggere un libro come questo con timor di Dio e sfiducia nella nostra sapienza personale. Chiunque legga libri simili – incluso il libro di Daniele, che ha immagini molto simili – dovrebbe, proprio all’inizio, decidere di non fidarsi di tutte le idee che verranno alla sua mente. Se pensiamo di poter comprendere per nostra esperienza o studio ciò a cui si riferisce un passo particolare, dovremmo essere esitanti ad accettare questa comprensione. Non dovremmo saltare alle conclusioni prima di avere controllato i Santi Padri, i nostri stessi preti, e di aver visto se questo va d’accordo con la nostra vita cristiana. Non dovremmo pensare in alcun modo di avere compreso qualcosa solo perché siamo riusciti a dargli un senso. Per esempio, molti si sono figurati ogni sorta di cose sul numero 666. Potete provare che è Napoleone; potete provare che è Hitler; potere provare che è il Papa di Roma, e vari Cesari, e chiunque vogliate. Ma ciò non è necessariamente vero; è solo un’interpretazione privata.

La comprensione delle Sacre Scritture è l’impegno di una vita, e perciò dovremmo essere molto lenti a pensare che comprendiamo molto. Quanto più esitenti siamo a fidarci della nostra comprensione personale, tanto più profondamente inizieremo a capire, soprattutto se stiamo leggendo anche altri libri in materia: libri e commentari ortodossi.

Il principale commentario che seguiremo in questo corso è quello dell’Arcivescovo Averky di Jordanville; l’ultimo capitolo del suo commentario sulle Epistole del Nuovo Testamento. Egli trae la maggior parte delle sue interpretazioni da un Padre del V secolo, Sant’Andrea di Cesarea. Non ci sono molti Padri che hanno scritto commentari sull’intero Libro dell’Apocalisse, e il suo è il principale.

 

 

5. L’approccio giusto

 

Nell’interpretare questo libro, il nostro primo proposito sarà quello di non identificare le immagini dell’Apocalisse con eventi contemporanei. A un certo punto forse ne parleremo per un po’, ma questo non è assolutamente uno scopo principale. Queste identificazioni saranno chiare solo quando gli eventi staranno realmente accadendo. Fino ad allora, dovremmo sospendere il giudizio ed essere molto cauti. Forse il re del Nord sarà la Russia, se questi eventi dovranno accadere nella nostra vita, ma finché non vedremo effettivamente gli eventi descritti nell’Apocalisse, non dovremmo emozionarci tanto per simili cose.

La nostra prima preoccupazione nell’interpretare questo libro è più profonda. Dobbiamo vederlo come una descrizione mistica della natura e del destino della Chiesa di Cristo e dei suoi nemici, che sono il diavolo, il mondo e l’Anticristo. Questa consapevolezza ci terrà al sicuro da molti degli errori elementari che i protestanti fanno riguardo al Millennio, il cosiddetto regno di mille anni di Cristo in questo mondo, che è un’eresia; al Rapimento in cielo dei giusti, che di fatto non fu inventato che nel XIX secolo; alla vera natura e al regno dell’Anticristo, e via dicendo.

Come per l’interpretazione di tutta la Sacra Scrittura, dobbiamo leggere il Libro assieme agli altri libri della Scrittura che danno indizi per la sua comprensione, specialmente il Libro di Daniele, che ha alcune delle sue stesse immagini. E di nuovo, dobbiamo leggerlo secondo l’interpretazione dei Padri portatori di Dio in ogni età, e non soltanto secondo le nostre idee.

Quanto più è profonda la nostra vita spirituale, tanto più profonda sarà la nostra comprensione di tali libri. Non dovremmo leggere questo libro finché non avremo iniziato una regolare vita spirituale, con tempi regolari di preghiera, letture spirituali, un padre spirituale. Allora non ci farà uscire dal seminato.

 

 

6. L’errore di interpretare il Libro cronologicamente

 

Questo libro è composto da una serie di visioni di tipo molto complicato, cosicché se iniziate a leggerlo senza alcuna interpretazione, ne uscirete totalmente confusi. Alcune di queste sono visioni del passato, alcune del presente e alcune del futuro. San Giovanni Crisostomo, nel suo commentario ai libri di Daniele e della Genesi, dice che la prima parte della Genesi è una profezia del passato, poiché nessuno era là a vedere gli eventi che vi sono narrati, ed essi furono rivelati allo stesso modo in cui gli eventi del futuro furono rivelati a Daniele e a Giovanni.

Il contenuto generale del Libro dell’Apocalisse riguarda gli eventi che devono accadere alla fine del mondo. Talvolta la fine del mondo è vista come un intero periodo, che ha inizio con la prima venuta di Cristo, nel qual caso è già trascorso un periodo di quasi duemila anni. Altre volte la fine del mondo indica gli ultimi eventi di questo periodo, subito prima della fine effettiva. Per rendere l’intero contesto della fine del mondo, alcune delle visioni – per esempio, la battaglia degli angeli nel cielo – riguardano cose che sono accadute anche prima dell’inizio del mondo. Perciò, nessuna spiegazione semplice è possibile. Per esempio, non si può dire che tutti gli eventi appaiano in ordine cronologico. Qui è dove sbagliano i protestanti con la loro interpretazione del Millennio, poiché pensano che tutto avvenga cronologicamente secondo l’ordine in cui è scritto. Questo è impossibile, perché il testo salta avanti e indietro: futuro, passato, presente, e quindi viene una nuova visione della cosa che è già stata profetizzata. Non si può assolutamente seguire il libro in modo cronologico. Il Libro dell’Apocalisse non è semplicemente una cronologia di eventi futuri, ma una visione mistica dell’intera Storia della Chiesa di Cristo; e solo incidentalmente presenta visioni di eventi futuri.

Vi sono altresì molti differenti livelli di interpretazione delle visioni di questo Libro. Così, con poche eccezioni, non è possibile dire che una data immagine corrisponde a una data realtà, poiché – come in tutta la Sacra Scrittura e nei nostri offici divini, che sono lo stesso genere di letteratura – un’immagine può significare molte cose differenti. Ci arriveremo quando vedremo le immagini di questo libro e troveremo che un Padre dice che un’immagine significa qualcosa, un altro Padre dice che significa un’altra cosa, e un altro ancora potrebbe dare un altro significato; e tutti e tre questi quadri potrebbero essere veri, perché non vi è una corrispondenza univoca di immagini con realtà. Naturalmente, prima di leggere un libro come questo dovreste averne letti degli altri, come le lettere di Giacomo, Pietro e Giovanni, che trattano di cose molto più semplici: come vivere una vita morale, come essere cristiani, come combattere la guerra invisibile, e così via. Per il suo stesso contenuto, il Libro dell’Apocalisse presume che abbiate già letto cose come queste, poiché presume che già sappiate qual è la battaglia in corso tra la Chiesa e il diavolo, qual è la vita cristiana, e che genere di sforzo dobbiamo sopportare. Se non ne avete un’idea, non capirete nulla di questo libro.

 

 

7. L’imminenza della venuta di Cristo

 

Il libro inizia: “Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere rapidamente e che egli fece conoscere, mandandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni.” E cosa significa quando dice “le cose che devono accadere rapidamente”? Dobbiamo ricordare ciò che si dice in 2 Pietro 3:3-8:

 

Prima di tutto dovete sapere questo, che negli ultimi giorni verranno degli schernitori, che cammineranno secondo le loro proprie voglie, e diranno: “Dov’è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione.” Ma essi dimenticano volontariamente che per mezzo della parola di Dio i cieli vennero all’esistenza molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall’acqua e fu formata mediante l’acqua, a motivo di cui il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì, mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi. Ora, carissimi, non dimenticate quest’unica cosa: che per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni come un giorno.”

 

Tutto ciò mostra che anche ai giorni di San Pietro – vale a dire, proprio dopo la venuta di Cristo – la gente stava già dicendo ai cristiani: “Voi parlate della fine del mondo, ma il mondo è com’è sempre stato: nulla è differente.” Ora sono passati due millenni, e ancora la gente dice la stessa cosa: “Voi parlate della fine del mondo; i cristiani hanno sempre pensato che la fine del mondo fosse alle porte, e sono passati duemila anni. Andrà avanti così per millenni e millenni.” Naturalmente, quando San Giovanni dice “le cose che devono accadere rapidamente,” dobbiamo ricordare che “rapidamente” potrebbe significare questi duemila anni. Se mille anni sono come un giorno al cospetto del Signore, allora duemila anni sono un periodo piuttosto breve. Questo periodo è necessario perché entrino nella Chiesa quanti devono essere salvati, e perché si sveli il mistero dell’iniquità.

Per tutte le ere, molti Padri hanno detto che la fine delle cose è alle porte, che Cristo verrà presto; ma non sembra che Egli venga presto. Ora viviamo in quelli che chiamiamo ultimi giorni, e ancora diciamo che la fine sembra alle porte. E perché? I cristiani sono sempre in errore o sviati a pensare che la fine venga presto, quando si scopre che non è venuta?

Prima di tutto, Cristo viene per ogni persona; ogni persona deve vivere in questo mondo per una volta e morire. Perciò, per ognuno di noi la venuta di Cristo è molto imminente. Ciò è molto vero.

In secondo luogo, chiunque vive di fede e guarda misticamente alle cose – vale a dire, cerca di vedere il retro degli eventi esterni della storia – vede che in verità quelle cose che devono accadere stanno già accadendo. Di fatto, San Giovanni stesso dice, in una delle sue Epistole: “Avete udito che l’Anticristo deve venire; e fin da ora sono sorti molti Anticristi.” Anche nei suoi tempi, la fine del primo secolo, già molti Anticristi erano venuti; vale a dire, molte persone che erano nello spirito dell’Anticristo; e ce ne sarebbero stati molti altri. L’Anticristo è sia all’esterno che all’interno della Chiesa. Certamente i comunisti sono un tipo di Anticristo; e le persone che cercano di corrompere la Chiesa dall’interno svolgono il ruolo di Anticristo. Possiamo guardare a tutta la Storia e vedere molti che furono certamente nello spirito dell’Anticristo, ma che non furono ancora l’Anticristo che dovrà venire alla fine. Quello spirito di Anticristo era presente all’inizio stesso della storia della Chiesa, poiché il diavolo iniziò immediatamente la sua guerra contro di essa.

Pertanto, visto che il libro dell’Apocalisse parla di tutta la guerra della Chiesa di Cristo contro il diavolo, tutte le cose che accadranno alla fine iniziano ad accadere proprio all’inizio della Storia della Chiesa.

In conclusione, dobbiamo vedere quel “rapidamente” come un riferimento alla nostra morte, perché l’escatologia – lo studio delle cose ultime – non si riferisce solo alla fine del mondo, ma anche alla fine della nostra vita, poiché quando ciascuno di noi muore va in quell’altro mondo e là attende la fine di questo mondo. E in secondo luogo, si riferisce al fatto che il tempo è davvero breve per le misure della storia, e al cospetto di Dio. Noi possiamo risalire nella storia di cinque, sei, sette millenni. Duemila anni ne sono una piccola parte.

 

 

Si ringrazia p. Ambrogio Cassinasco per aver tradotto e messo a disposizione questo testo benevolmente concessogli dai monaci del monastero ortodosso di Platina.

 

 

Pubblicato originariamente in: http://digilander.libero.it/ortodossia/Apocalisse.htm

 

 

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