INTRODUZIONE A LE VITE DEI SANTI

del venerabile padre Justin Popovic

 

 

Fino alla venuta di Cristo Signore nel nostro mondo terrestre, noi uomini conoscevamo veramente solo la morte e la morte conosceva noi. Ogni cosa umana era penetrata, catturata e conquistata dalla morte. La morte era più vicina e più reale a noi di quanto noi stessi eravamo, era anche più potente, incomparabilmente più potente di ogni uomo individualmente e di tutti gli uomini insieme. La terra era una prigione terribile della morte e noi uomini eravamo gli impotenti schiavi della morte[1]. Soltanto con il Cristo Teantropo la vita si è manifestata; la “vita eterna” apparve a noi, mortali disperati, gli schiavi sventurati della morte[2]. E questa è la “vita eterna” che noi uomini “abbiamo contemplato e che le nostre mani han toccato”[3] e noi Cristiani “annunziamo la vita eterna”[4] a tutti. Per vivere in unione con il Cristo Signore, viviamo una vita eterna persino qui sulla terra[5]. Sappiamo per esperienza personale che Gesù Cristo è il vero Dio e la vita eterna[6]. E per questo, infatti, venne nel mondo: per mostrarci il vero Dio e la vita eterna in Lui[7]. L’amore genuino e vero per l’uomo consiste in questo, soltanto in questo: quel Dio inviò il suo unigenito Figlio nel mondo affinché per mezzo di lui abbiamo la vita (1 Giovanni 4, 9) e poter attraverso Lui vivere la vita eterna. Di conseguenza, chi ha il Figlio di Dio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha vita (1 Giovanni 5, 12) si trova completamente nella morte. La vita nell’unico Dio e Signore Gesù Cristo è realmente la nostra unica vita perché è interamente eterna e completamente più forte della morte. Può una vita che è infettata dalla morte la cui conclusione è nella morte, può realmente essere chiamata vita? Esattamente come il miele non è miele quando è mischiato con un veleno che trasforma gradualmente tutto il miele in veleno, così una vita che finisce nella morte non è vita.

Non c’è fine all’amore del Cristo Signore per l’uomo: perché per poter noi uomini acquisire la vita eterna che è in Lui e vivere attraverso Lui, niente ci è richiesto né conoscenze, né gloria, né ricchezza, né niente altro che uno di noi non abbia, ma soltanto quello che ciascuno di noi può avere. E che cos’è? La Fede nel Cristo Signore. Per questo motivo, l’unico Amico dell’uomo, ha rivelato alla razza umana questa cosa eccezionale: “Infatti, Dio ha talmente amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, affinché chiunque creda in lui non perisca, ma abbia la vita eterna” (Giovanni 3, 16 e 36). Come l’unico vero Dio che dà agli uomini ciò che nessun angelo o uomo può dare loro, il Cristo Signore, solo alla razza umana, ha avuto l’audacia e il diritto di dichiarare: “In verità, in verità vi dico: Chi crede in me ha la vita eterna (Giovanni 6, 47) e “passa da morte a vita” (Giovanni 5, 24).

La fede nel Cristo Signore unisce l’uomo all’eterno Signore il Quale, secondo la misura della fede dell’uomo, riversa in abbondanza nella sua anima la vita eterna in modo che allora si senta e si realizzi per essere eterno. E questo lo sente ad un grado superiore poiché vive secondo quella fede che santifica gradualmente la sua anima, il cuore, la coscienza, il suo intero essere, attraverso le Divine Energie piene di grazia. La santificazione della natura umana aumenta in proporzione alla sua fede. E più santo è l’uomo, più forte e più chiara è la sua sensazione della personale immortalità e della propria coscienza come anche dell’immortalità di ognuno.

In realtà, l’uomo comincia la vera vita con la sua fede nel Cristo Signore, quando abbandona tutta la sua anima, tutto il suo cuore, tutta la sua forza al Cristo Signore, il Quale li santifica gradualmente, li trasfigura, li deifica. E mediante questa santificazione, trasfigurazione e deificazione le Divine Energie nella grazia, che gli danno il forte senso e la coscienza dell’immortalità personale e dell’eternità personale, sono riversate su di lui. In realtà, la nostra vita è vita perché è in Cristo. E finché è in Cristo è manifestata dalla sua santità: più santa è una vita, più immortale e più eterna è.

Opposta a questo processo è la morte. Che cosa è la morte? La morte è il peccato maturato; ed il peccato maturato è la separazione da Dio, il Quale solo è la vita e la sua fonte. Questa verità è evangelica e Divina: la santità è vita, il peccato è morte; la misericordia è vita, l’ateismo è morte; la fede è vita, l’infedeltà è morte; Dio è la vita, il diavolo è la morte. La morte è la separazione da Dio e la vita è il ritorno a Dio ed alla vita in Dio. La fede è effettivamente la rinascita dell’anima dall’indolenza, la risurrezione dell’anima dalla morte: “era morto ed è tornato in vita” (Luca 15, 24). L’uomo ha fatto esperienza di questa risurrezione dell’anima dalla morte per la prima volta con il Teantropo Cristo e costantemente ne fa esperienza nella sua Santa Chiesa, dal momento che tutto ciò che è di Lui è trovato in Essa. E dà se Stesso a tutti i credenti attraverso i santi misteri e le sante virtù. Dove Egli è, lì non vi è più morte: lì uno già è passato da morte a vita. Con la Risurrezione di Cristo celebriamo l’uccisione della morte, l’inizio di una nuova, eterna vita[8].

La vera vita sulla terra comincia effettivamente dalla Risurrezione del Salvatore, che non si conclude nella morte. Senza la Risurrezione di Cristo la vita umana è nient’altro che una morte graduale che alla fine si conclude inevitabilmente nella morte. La reale vera vita è quella vita che non finisce nella morte. E una tale vita divenne realtà sulla terra soltanto con la Risurrezione del Teantropo Cristo Signore. La vita è vita reale soltanto in Dio, dato che è una vita santa e con la virtù di questo, una vita immortale. Soltanto con la fede nel Risorto Cristo Signore l’uomo fa esperienza del miracolo cruciale della sua esistenza: il passaggio dalla morte all’immortalità, dalla transitorietà all’eternità, dall’inferno al paradiso. Soltanto allora l’uomo trova se stesso, il suo vero essere, il suo eterno essere: “perché era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato” (Luca 15, 24).

Che cosa sono i Cristiani? I Cristiani sono portatori di Cristo e in virtù di questo sono portatori e possessori di vita eterna, e questo secondo la misura di fede e secondo la misura di santità che proviene dalla fede. I santi sono i più perfetti Cristiani, dato che sono stati santificati al più alto grado con le fatiche ascetiche[9] della santa fede nel risorto ed eternamente vivo Cristo Signore e nessuna morte ha potere su di loro. La loro vita proviene interamente dal Cristo Signore e per questo motivo è interamente vita di Cristo; ed il loro pensiero è interamente pensiero di Cristo; e la loro percezione è percezione di Cristo. Tutto ciò che hanno è prima di Cristo e poi loro. Se parliamo dell’anima, è prima di Cristo e poi loro; se della vita, essa è prima di Cristo e poi loro. In loro niente è fatto da loro ma è piuttosto interamente e in tutto dal Cristo Signore.

Di conseguenza, le Vite dei Santi non sono nient’altro che la vita del Cristo Signore, ripetuta in ogni santo ad un maggior o minor grado in questa o in quella forma. È più precisamente la vita del Cristo Signore continuata attraverso i Santi, la vita del Dio Logos incarnato, il Teantropo Gesù Cristo che si è fatto uomo. Ciò è stato fatto in modo che come uomo potesse dare e trasmettere a noi la Sua vita divina; in modo che come Dio con la Sua vita potesse santificare e rendere immortale ed eterna la nostra vita umana sulla terra. “Poiché e chi santifica e i santificati provengono tutti da uno” (Ebrei 2, 11).

Il Cristo Signore lo rese possibile e realizzabile nel mondo dell’uomo a partire dal tempo in cui divenne uomo, condivise la carne e il sangue e così si è trasformato in un Fratello dell’uomo, in un fratello secondo carne e sangue[10]. Essendo diventato uomo ma rimasto Dio, il Teantropo ha condotto una vita santa, priva di peccato, teantropica vita sulla terra e con questa vita, morte e Risurrezione, ha annientato il diavolo ed il suo dominio della morte e da questo atto ha dato e costantemente dà le Sue energie piene di grazia a coloro che credono in Lui, in modo che possano annientare il diavolo ed ogni morte ed ogni tentazione[11]. Questa Teantropica vita si trova interamente nel Corpo Teantropico di Cristo – la Chiesa – ed è costantemente esperita nella Chiesa come una realtà pienamente terreno-celeste e dagli individui secondo la misura della loro fede.

Le vite dei Santi sono, di fatto, la vita del Teantropo Cristo, che è riversato tutto nei suoi seguaci ed è da loro vissuto nella Sua Chiesa. Anche la più piccola parte di questa vita proviene, sempre, direttamente da Lui perché Egli è vita[12], vita infinita ed illimitata ed eterna, che col Suo potere Divino ha sconfitto tutte le morti ed è risuscitata da tutte le morti. Secondo la tutta-vera e Buona Notizia, del Tutto-vero Uno: “Io sono la resurrezione e la vita” (Giovanni 11, 25). Il miracoloso Signore che è completamente la “risurrezione e la vita” è nella sua Chiesa nel suo intero essere come realtà Teantropica e di conseguenza non vi è fine alla durata di questa realtà. La sua vita è continuata in tutte le epoche; ogni Cristiano è dello stesso corpo insieme a Cristo[13], ed è un Cristiano perché vive la vita Teantropica di questo Corpo di Cristo come una cellula organica.

Chi è un Cristiano? Un Cristiano è un uomo che vive con Cristo ed in Cristo. Il comandamento del Santo Evangelo di Dio è divino: “vivere in maniera degna del Signore” (Colossesi 1, 10). Dio, che si è incarnato e che come il Teantropo è rimasto nell’interezza nella Sua Chiesa, la Quale vive eternamente con Lui. Ed uno vive in modo “degno di Dio” quando vive secondo l’Evangelo di Cristo. Di conseguenza, questo divino comandamento del Santo Evangelo è inoltre naturale: “vivete in modo degno dell’Evangelo di Cristo” (Filippesi 1, 27).

La vita secondo l’Evangelo, la santa vita, la vita Divina, questa è la vita naturale e normale per i Cristiani. Perché i Cristiani, secondo la loro vocazione, sono santi: Questa buona notizia e comandamento risuona nel corso dell’intero Evangelo del Nuovo Testamento[14]. Diventare completamente santi, sia nell’anima che nel corpo, è la nostra vocazione[15]. Ciò non è un miracolo, ma piuttosto la norma, la regola di fede. Il comandamento del Santo Evangelo è chiaro e chiarissimo: “ma, sull’esempio del Santo che vi ha chiamati, anche voi siate santi in tutto il vostro operare” (1 Pietro 1, 15). E questo significa che secondo Cristo l’Unico Santo, che, essendosi incarnato e diventato uomo, ha mostrato in Sé una vita completamente santa e come tale ha comandato agli uomini: “siate santi, perché io sono santo” (1 Pietro 1, 16). Ha ragione di comandare questo, dato che è diventato uomo, dà agli uomini Sé stesso, l’Unico Santo, tutte le energie Divine necessarie per una vita santa e pia in questo mondo[16]. Essendo uniti tra di loro spiritualmente e con la Grazia all’Unico Santo – il Cristo Signore – con l’aiuto della fede, i Cristiani stessi ricevono da Lui le Sante energie che possono condurre una vita santa.

Vivendo con Cristo, i santi possono fare ciò che fa Cristo, dato che in Lui diventano non solo potenti ma onnipotenti: “Ogni cosa posso in Colui che mi dà forza” (Filippesi 4, 13). Ed in loro è chiaramente realizzata la verità del Tutto-Vero Uno, che coloro che credono in Lui faranno ciò che fa e cose maggiori di queste: “In verità, in verità vi dico: Chi crede in me, farà anch’egli le opere che faccio io, anzi ne farà anche di maggiori” (Giovanni 14, 12). E infatti: l’ombra dell’Apostolo Pietro ha guarito; con una parola san Marco l’Asceta ha mosso e ha fermato una montagna… Quando Dio divenne uomo, allora la vita Divina divenne vita umana, la forza Divina divenne forza umana, la verità Divina divenne verità umana e l’onestà divina divenne onestà umana: tutto ciò che è di Dio divenne umano.

Che cosa sono gli “Atti dei Santi Apostoli”? Sono gli atti di Cristo che i Santi Apostoli compiono col potere di Cristo, o meglio ancora: li compiono attraverso Cristo il Quale è in loro e agisce attraverso loro. E che cosa sono le vite dei Santi Apostoli? Sono l’esperienza viva della vita di Cristo che nella Chiesa è trasmessa a tutti i fedeli seguaci di Cristo ed è continuata attraverso loro con l’aiuto dei santi misteri e delle sante virtù.

E che cosa sono le “Vite dei Santi”? Sono nient’altro che una specie di continuazione degli “Atti degli Apostoli”. In loro si trova lo stesso Evangelo, la stessa vita, la stessa verità, la stessa onestà, lo stesso amore, la stessa fede, la stessa eternità, lo stesso “potere dall’alto”, lo stesso Dio e Signore. Perché “Gesù Cristo è il medesimo ieri e oggi, ed è anche per i secoli” (Ebrei 13, 8): lo stesso per tutti gli uomini di tutti i tempi, distribuendo gli stessi doni e le stesse Divine energie a tutti coloro che credono in Lui. Questa continuazione di tutte le Divine vivificanti energie nella Chiesa di Cristo da epoca a epoca e di generazione in generazione costituisce, infatti, la Santa viva Tradizione. Questa Santa Tradizione è continuata senza interruzione come la vita di Grazia in tutti i Cristiani, nella quale attraverso i santi misteri e le sante virtù, Gesù Cristo vive con la sua Grazia. È interamente presente nella sua Chiesa, poiché per Essa Egli è la sua pienezza: “la pienezza di Colui che si realizza interamente in tutte le cose” (Efesini 1, 23). E il Teantropo Cristo è la tutta-perfetta pienezza di Dio: “poiché in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità” (Colossesi 2, 9). Ed i Cristiani devono, con l’aiuto dei santi misteri e delle sante virtù, riempirsi di “tutta la pienezza di Dio” (Efesini 3, 19).

Le Vite dei Santi manifestano quelle persone riempite di Cristo Dio, quelle persone portatrici di Cristo, quelle sante persone nelle quali è conservata ed attraverso le quali è trasmessa la santa Tradizione di quella vita piena di grazia. Essa è conservata e trasmessa per mezzo della santa vita evangelica. Perché le vite dei santi sono delle sante verità evangeliche che sono tradotte nella nostra vita umana dalla grazia e dalle azioni (ascesi). Non vi è verità evangelica che non possa essere trasformata nella vita umana. Sono state tutte portate da Cristo Dio per uno scopo: per diventare vita nostra, nostra realtà, nostro possesso, nostra gioia. Ed i santi, tutti, senza eccezione, vivono queste Divine verità come il centro delle loro vite e l’essenza del loro essere. Per questo motivo le “Vite” dei Santi sono una prova e una testimonianza: che la nostra origine è nel cielo; che proveniamo non da questo mondo ma da quello; che un uomo è vero uomo soltanto in Dio; che sulla terra uno vive attraverso il cielo; che “la nostra cittadinanza è nei cieli” (Filippesi 3, 20); che il nostro compito è diventare celesti, nutrendoci del “pane celeste” quale è sceso sulla terra[17]. Ed è sceso per nutrirci con l’eterna Divina verità, l’eterno Divino bene, l’eterna Divina giustizia, l’eterno Divino amore, eterna Divina vita attraverso la Santa Comunione, attraverso l’esperienza di vita nell’Unico vero Dio e Signore Gesù Cristo[18].

In altre parole, la nostra vocazione è di riempirci del Cristo Signore, con le Sue Divine vivificanti energie, di vivere in Cristo e di diventare Cristo. Se vi impegnate in questo siete già nel cielo, anche se camminate sulla terra; siete già santi per Dio, anche se il vostro essere è rimasto entro i limiti della natura umana. L’uomo che si rende un cristo sorpassa sé stesso, come uomo, da Dio, dal Teantropo, nel Quale è data l’immagine perfetta della verità, l’intero reale uomo nell’immagine di Dio; ed in Lui sono inoltre date le Divine energie sempre vittoriose, con l’aiuto delle quali l’uomo si pone al di sopra di ogni peccato, sopra ogni morte, sopra ogni inferno; e questo lo fa attraverso la Chiesa e nella Chiesa, su cui tutti i poteri dell’inferno non possono prevalere, perché in Essa c’è il meraviglioso Teantropo, il Cristo Signore, con tutte le Sue Divine energie, le Sue verità, le Sue realtà, le Sue perfezioni, le Sue vite, le Sue eternità.

Le Vite dei Santi sono sante testimonianze del potere miracoloso del nostro Signore Gesù Cristo. In realtà sono le testimonianze degli Atti degli Apostoli, soltanto continuate nei secoli. I santi non sono niente altro che i santi testimoni, come i Santi Apostoli che erano i primi testimoni – di che cosa? – del Teantropo Gesù Cristo: di Colui che fu crocifisso, risuscitato, asceso in cielo ed è eternamente vivo; (testimoni) circa il Suo Evangelo, che dà la salvezza a tutti, che è scritto incessantemente con i santi atti evangelici di generazione in generazione, per il Cristo Signore, che è sempre lo stesso, compiendo costantemente i miracoli con il suo potere Divino attraverso i suoi Santi testimoni. I Santi Apostoli sono i primi santi testimoni del Cristo Signore e della sua Teantropica provvidenza della salvezza del mondo e le loro vite sono testimonianze viventi ed immortali dell’Evangelo del Salvatore come nuova vita, la vita di grazia, santa, Divina, Teantropica e quindi sempre miracolosa, miracolosa e vera come la vita stessa del Salvatore è miracolosa e vera.

E chi sono i Cristiani? I Cristiani sono coloro attraverso cui la santa Teantropica vita di Cristo è continuata di generazione in generazione fino alla fine del mondo e del tempo e tutti loro formano un corpo, il Corpo di Cristo – la Chiesa: loro condividono il Corpo di Cristo e sono membra di un’altro[19]. Il flusso di vita divina immortale ha cominciato a scorrere ed ancora scorre incessantemente dal Cristo Signore e attraverso Lui i Cristiani fluiscono nella vita eterna. I Cristiani sono l’Evangelo di Cristo continuato attraverso tutti i tempi della razza umana. Nelle Vite dei Santi, tutto è ordinario come nel Santo Evangelo, ma tutto è straordinario come nel Santo Evangelo – entrambi, l’uno e l’altro, unicamente vero e reale. E tutto è vero e reale della stessa Teantropica realtà; e lo stesso santo potere – divino e umano – gli da testimonianza: Divino in un modo tutto perfetto e umano anche in un modo tutto perfetto.

Che cosa sono le Vite dei Santi? Guardate, siamo nel cielo, perché la terra si trasforma in cielo attraverso i Santi di Dio. Guarda, siamo fra gli angeli in carne, fra i portatori di Cristo. E chiunque sono, il Signore è completamente in loro e con loro e fra loro; e vi è l’intera Eterna Divina Verità, e l’intera Eterna Divina Giustizia, e l’intero Eterno Divino Amore e l’intera Divina Eterna Vita.

Che cosa sono le Vite dei Santi? Guardate, siamo nel Paradiso, in cui tutto ciò che è Divino, santo, immortale, eterno, giusto, vero ed evangelico cresce e progredisce. Perché attraverso la Croce in ognuno dei santi, l’albero di vita eterna, Divina, immortale è sbocciato e produce molti frutti. E la Croce porta al cielo; conduce persino noi, dopo il ladrone, che per il nostro incoraggiamento entrò per primo nel Paradiso dopo il Tutto Santo Divino Portatore della Croce – il Cristo Signore – ed entrò con una croce di pentimento.

Che cosa sono le Vite dei Santi? Guardate, ci troviamo nell’eternità: lì non esiste più il tempo, perché nei santi di Dio regna e governa l’Eterna Divina Verità, l’Eterna Divina Giustizia, l’Eterno Divino Amore, l’Eterna Divina Vita. Ed in loro non vi è più alcuna morte, perché il loro intero essere è riempito delle risuscitanti Divine energie del Risorto Cristo Signore, l’unico Vincitore della morte, di tutte le morti in tutti i mondi. Non vi è morte in loro – nel popolo santo: il loro intero essere è riempito dell’Unico Dio Immortale – l’Uno Tutto-Immortale: il Signore e Dio Gesù Cristo. In mezzo a loro siamo sulla terra fra gli unici veri immortali: hanno vinto tutte le morti, tutti i peccati, tutte le passioni, tutti i demoni, tutti gli inferni. Quando siamo con loro, nessuna morte può nuocerci, poiché loro sono i parafulmini della morte. Non vi è colpo di fulmine con cui la morte può colpirci quando siamo con loro, fra loro, in loro.

I Santi sono la gente che vive sulla terra nella santa, eterna, Divina verità. Ecco perché le Vite dei Santi sono i concetti dogmatici applicati, perché in loro tutte le sante eterne verità dogmatiche sono esperite in tutte le loro vivificanti e creative energie. Nelle Vite dei Santi è mostrato con più evidenza che i dogmi non sono solo delle verità ontologiche in sé stesse e per sé stesse, ma che ciascuno di essi è una sorgente di vita eterna e una fonte di santa spiritualità.

Secondo il Tutto-Vero Evangelo dell’unico ed insostituibile Salvatore e Signore: “Le mie parole sono spirito e vita” (Giovanni 6, 63), poiché ciascuna riversa fuori da sé la salvezza, la santificazione, una forza vivificante e trasfigurante. Senza la Santa Verità della Santa Trinità non abbiamo quel potere della Santa Trinità al quale possiamo attingere con fede e che ci vivifica, santifica, deifica e ci salva. Senza la santa verità circa il Teantropo, non vi è salvezza per l’uomo, perché da essa, quando è vissuta dall’uomo, scaturisce fuori la forza salvatrice che salva dal peccato, dalla morte, dal diavolo.

E di questa santa verità circa il Teantropo – non ne danno testimonianza più evidentemente ed empiricamente le Vite di innumerevoli santi? Poiché i santi sono santi per il fatto che vivono costantemente l’intero Signore Gesù come l’anima della loro anima, come la coscienza della loro coscienza, come la mente della loro mente, come l’essere del loro essere, come vita della loro vita. E ciascuno di loro insieme al Santo Apostolo afferma fortemente la verità: “non sono più io che vivo, ma vive Cristo in me” (Galati 2, 20). Cerca nelle Vite dei Santi: da tutti scaturisce pienamente la grazia, la forza vivificante e salvifica della Santissima Theotokos, che li conduce di ascesi in ascesi, di virtù in virtù, dalla vittoria sul peccato alla vittoria sulla morte, dalla vittoria sulla morte alla vittoria sul diavolo e li conduce in alto nella gioia spirituale, oltre la quale non vi è tristezza, né sospiro, né dolore[20], ma piuttosto tutto è soltanto “pace e gioia nel Santo Spirito” (Romani 14, 17), gioia e pace per la vittoria ottenuta su tutti i peccati, su tutte le passioni, su tutte le morti, su tutti gli spiriti diabolici.

E tutto questo, senza dubbio, è la testimonianza concreta e vivente del santo dogma riguardo la Tuttasanta Theotokos, veramente “più venerabile dei Cherubini e incomparabilmente più gloriosa dei Serafini”, il santo dogma che i santi nella fede portano nei loro cuori e per il quale vivono con amore zelante. Ancora, se volete uno, due, o migliaia di irrefutabili testimonianze della portatrice di vita e vivificante natura della venerabilissima Croce del Signore, e con essa una conferma esperita della tutta-veridicità del santo dogma della natura salvatrice della morte del Salvatore sulla Croce, che quindi comincia con fede nelle Vite dei Santi. E dovrete sentire e vedere che in ogni santo individualmente ed in tutti i santi insieme, il potere della Croce è l’arma vittoriosa con la quale vincono tutti i nemici visibili ed invisibili della loro salvezza. Ancora, vedrete la Croce in tutto il loro essere: nella loro anima, nel loro cuore, nella loro coscienza, nella loro mente, nella loro volontà e nel loro corpo ed in ciascuno di loro troverete una inesauribile sorgente di salvezza, una santificante forza che infallibilmente li conduce di perfezione in perfezione e di gioia in gioia, fino a quando essa li conduce finalmente nel Regno Celeste dove vi è il trionfo incessante di coloro che sono in continua festa e nelle delizie infinite, di coloro che contemplano la bellezza ineffabile del volto del Signore[21].

Ma dalle Vite dei Santi non sono testimoniati solo questi dogmi sopraccennati, ma anche tutti gli altri santi dogmi: della Chiesa, della grazia, dei santi misteri, delle sante virtù, dell’uomo, del peccato, delle sante reliquie, delle sante icone, della vita oltre la tomba e di tutto il resto che compone la Teantropica provvidenza della salvezza. Sì, le Vite dei Santi sono i dogmi empirici. Sì, le Vite dei Santi sono i dogmi praticati, sperimentati nella santa vita del santo popolo di Dio.

In più, le Vite dei Santi contengono l’etica Ortodossa nella loro interezza, la moralità Ortodossa, nel completo splendore della Teantropica maestà e la loro immortale vivificante natura. In loro è mostrato e dimostrato nel modo più convincente che i santi misteri sono la fonte delle sante virtù; che le sante virtù sono i frutti dei santi misteri che nascono da loro, si sviluppano tramite il Loro aiuto, sono nutrite da Loro, vivono da Loro, sono perfezionate da Loro, vivono eternamente da Loro. Tutte le leggi morali divine hanno la loro fonte nei santi misteri e sono realizzate nelle sante virtù. Per questo motivo le Vite dei Santi sono effettivamente l’etica empirica, l’etica applicata. Praticamente, le Vite dei Santi dimostrano indiscutibilmente che l’Etica è niente altro che la Dogmatica Applicata. L’intera vita dei Santi consiste nei santi misteri e nelle sante virtù ed i santi misteri e le sante virtù sono doni del Santo Spirito che compie tutto in tutto (1 Corinzi 12, 4; 6, 11).

E cos’altro sono le Vite dei Santi se non l’unica pedagogica scienza Ortodossa. In loro in un numero innumerevole di vie evangeliche, che sono state completamente costruite dall’esperienza di molti secoli, è mostrato come la perfetta personalità umana, l’uomo completamente ideale, è sviluppato ed adattato, e come con l’aiuto dei santi misteri e delle sante virtù nella Chiesa di Cristo si sviluppa in “un uomo perfetto, secondo la misura dell’altezza della pienezza di Cristo”[22]. E questo è effettivamente l’ideale educativo dell’Evangelo, l’unico ideale educativo degno di un essere creato a immagine di Dio, come l’uomo è e che è stabilito dall’Evangelo del Cristo Signore, stabilito e realizzato in primo luogo dal Teantropo Cristo ed in seguito realizzato dai Santi Apostoli e dagli altri Santi di Dio. Allo stesso tempo, senza il Teantropo Cristo e al di fuori del Teantropo Cristo, con qualunque altro ideale educativo, l’uomo rimane per sempre un essere incompleto, un essere sventurato, un essere miserabile, che merita tutte le lacrime di tutti gli occhi nei mondi di Dio.

Se preferite le Vite dei Santi sono una specie di Enciclopedia Ortodossa. In loro può essere trovato tutto ciò che è necessario per l’anima che ha fame e sete dell’eterna giustizia e dell’eterna verità in questa vita e che è affamata ed assetata della Divina immortalità e della vita eterna. Se la fede è ciò di cui avete bisogno, allora la troverete in abbondanza: e nutrirete la vostra anima con un cibo che non vi farà più sentire la fame. Se avete bisogno di amore, di verità, di giustizia, di speranza, di mansuetudine, di umiltà, di pentimento, di preghiera, o di qualsiasi virtù o fatica ascetica, in esse, le Vite dei Santi, troverete un infinito numero di santi insegnanti per ogni fatica ascetica ed otterrete l’aiuto della piena grazia per ogni virtù.

Se state soffrendo per la vostra fede in Cristo, le Vite dei Santi vi consoleranno e vi incoraggeranno e vi renderanno audaci e vi daranno le ali ed i vostri tormenti saranno cambiati in gioia. Se vi trovate in qualunque specie di tentazione, le Vite dei Santi vi aiuteranno a superarla sia ora che per sempre. Se siete messi in pericolo dai nemici invisibili della salvezza, le Vite dei Santi vi muniranno dell’“intera armatura di Dio”[23] e li schiaccerete tutti ora e per sempre e durante l’intera vostra vita. Se vi trovate in mezzo ai nemici e persecutori visibili della Chiesa di Cristo, le Vite dei Santi vi daranno il coraggio e la forza del confessore e confesserete intrepidamente l’unico vero Dio e Signore in tutti i mondi – Gesù Cristo – e voi starete audacemente in piedi per la santa verità del Suo Evangelo nella morte, in ogni morte e vi sentirete più forti di tutte le morti e molto di più, e molto più di tutti i nemici visibili di Cristo ed essendo torturati per Cristo, griderete dalla gioia, sentendo con tutto il vostro essere che la vostra vita è nel cielo, nascosta con Cristo in Dio, interamente sopra tutte le morti[24].

Nelle Vite dei Santi sono indicate numerose ma sempre certe vie di salvezza, di illuminazione, di santificazione, di trasfigurazione, di “cristificazione”, di deificazione; tutte le vie sono indicate da ogni uomo che sconfigge il peccato, ogni peccato; vince la passione, ogni passione; vince la morte, ogni morte; vince il diavolo, ogni diavolo. Lì vi è un rimedio ad ogni peccato: da ogni passione – la guarigione, da ogni morte – la risurrezione, da ogni diavolo – la liberazione; da tutti i mali – la salvezza. Non vi è passione, né peccato per cui le Vite dei Santi non mostrano come la passione o il peccato in questione è abbattuto, mortificato e sradicato.

In esse è chiaramente ed evidentemente dimostrato: Che non vi è morte spirituale dalla quale uno non possa essere risuscitato dal Divino potere del risorto e asceso Cristo Signore; non vi è tormento, non vi è sfortuna, non vi è miseria, non vi è sofferenza che il Signore non cambierà gradualmente o tutto d’un tratto in quiete, gioia compunta nella fede in Lui. E ancora vi sono innumerevoli esempi commoventi di come un peccatore diventa un uomo giusto nelle Vite dei Santi: come un ladro, un fornicatore, un ubriacone, un sensualista, un assassino, un adultero diventa un sant’uomo – vi sono molti, ma molti esempi di questo nelle Vite dei Santi; come un’individualista, egoista, incredulo, ateo, fiero, avaro, lussurioso, diabolico, cattivo, corrotto, arrabbiato, malevolo, litigioso, cattivo, invidioso, ostile, vanaglorioso, vanitoso, spietato, vorace diventa un uomo di Dio – vi sono molti, ma molti esempi di questo nelle Vite dei Santi.

Con lo stesso indizio, nelle Vite dei Santi vi sono molti meravigliosi esempi di come un giovane si trasforma in un santo giovane, una ragazza diventa una santa ragazza, come un uomo anziano diventa un santo uomo anziano, come un’anziana diventa una santa anziana, come un bambino diventa un santo bambino, come i genitori diventano santi genitori, come un figlio diventa un santo figlio, come una figlia diventa una santa figlia, come una famiglia diventa una santa famiglia, come una comunità diventa una santa comunità, come un sacerdote diventa un santo sacerdote, come un vescovo diventa un santo vescovo, come un pastore diventa un santo pastore, come un contadino diventa un santo contadino, come un imperatore si trasforma in un santo imperatore, come un pastore si trasforma in un santo pastore, come un operaio diventa un santo operaio, come un giudice diventa un santo giudice, come un insegnante diventa un santo insegnante, come un istruttore diventa un santo istruttore, come un soldato diventa un santo soldato, come un ufficiale diventa un santo ufficiale, come un governante diventa un santo governante, come uno scrivano diventa un santo scrivano, come un commerciante diventa un santo commerciante, come un monaco diventa un santo monaco, come un architetto diventa un santo architetto, come un medico diventa un santo medico, come un esattore di tasse diventa un santo esattore di tasse, come un allievo diventa un santo allievo, come un artigiano diventa un santo artigiano, come un filosofo diventa un santo filosofo, come uno scienziato diventa un santo scienziato, come uno statista diventa un santo statista, come un ministro diventa un santo ministro, come un povero diventa un santo povero, come un uomo ricco diventa un santo uomo ricco, come uno schiavo diventa un santo schiavo, come un padrone si trasforma in un santo padrone, come una coppia sposata diventa una santa coppia sposata, come un autore diventa un santo autore, come un artista diventa un santo artista…

 

Tratto da: Padre Justin Popovic, Orthodox Faith and Life in Christ, Belmont,
MA: Institute for Byzantine and Modern Greek Studies, 1997, pp. 32-50.

 

Traduzione a cura di © Tradizione Cristiana
maggio 2009


 

[1] Cfr. Ebr 2, 14-15.

[2] Cfr. 1 Gv. 1, 2.

[3] Cfr. 1 Gv 1, 1.

[4] Cfr. 1 Gv 1, 2.

[5] Cfr. 1 Gv 1, 3.

[6] Cfr. 1 Gv 5, 20.

[7] Cfr. 1 Gv 5, 11.

[8] Cfr. Canone Pasquale, ode 7 (n.d.t.).

[9] Si è tradotto così il termine Подвигс (podvigs) (n.d.t.).

[10] Cfr. Ebr 2, 14-17.

[11] Cfr. Ebr 2, 14-15 e 18.

[12] Cfr. Gv 14, 6; 1: 4.

[13] Cfr. Ef 3, 6.

[14] Cfr. 1 Tess 4, 3 e7; Rm 1, 7; 1 Cor 1, 2; Ef 1, 1-18; 2, 19; 5, 3; 6, 18; Filp 1, 1; 4, 21-22; Col 1, 2-4 e 12 e 22 e 26; 1 Tess 3, 13; 5, 27; 2 Tim 1, 9; Flm 5, 7; Ebr 3, 1; 6, 10; 13, 24; Gd 3.

[15] Cfr. 1 Tess 5, 22-23.

[16] Cfr. 2 Pt 1, 3.

[17] Cfr. Gv 6, 33 e 35 e 51.

[18] Cfr. Gv 6, 50-51 e 53-57.

[19] 1 Cor 12, 27, 12-14; 10, 17; Rm 12, 5; Ef 3, 6.

[20] Cfr. Kontakion per un fedele defunto (n.d.t.).

[21] Cfr. Preghiera del Mattutino di San Basilio il Grande e prima preghiera di Ringraziamento dopo la Comunione (n.d.t.).

[22] Cfr. Ef 4, 13.

[23] Cfr. Ef 6, 11 e 13.

[24] Cfr. Col 3, 3.

 

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